14 settembre 2021

Il modello IZOF (modello delle Zone Individuali di Funzionamento Ottimale) cerca di spiegare la prestazione sportiva dal punto di vista dell’atleta indagando le emozioni che garantiscono prestazioni migliori e quali dovrebbero essere i giusti livelli di ansia prima di una gara.

Una reazione affettiva intensa con insorgenza acuta e di breve durata determinata da uno stimolo ambientale. La sua comparsa provoca una modificazione a livello somatico, vegetativo e psichico. (Galimberti, 2006)

Modello IZOF

Come viene influenzata la performance?

Le pressioni esterne, le nostre aspettative di risultato sul quale abbiamo molto investito, quelle dei compagni o genitori sono aspetti che esercitano un’influenza sulla prestazione sportiva ad ogni livello.

Come influenzano questi elementi la nostra performance? Il pattern di emozioni che contraddistinguono il nostro successo, o il nostro insuccesso, sono strettamente individuali o hanno aspetti uguali per tutti gli individui?

Le emozioni infatti rivestono una parte importante nella prestazione sportiva, sia come fattore inibente che come fattore facilitante. E molto dipende dalla valenza che gli viene attribuita dall’individuo.

Modello IZOF

Questo è alla base del Modello teorico delle Zone Individuali di Funzionamento Ottimale (Individual Zones of Optimal Functioning; IZOF). Proposto da Hanin (1995), secondo il quale ogni atleta possiede la sua zona ideale di ansia in cui riesce a realizzare prestazioni ottimali, dove raggiunge il peak performance.

L’ansia si definisce come uno stato di aumentata vigilanza contrassegnata da un’elevata attivazione emotiva (arousal). Definita da Hanin (2000) come il grado e l’intensità con cui viene vissuta una determinata emozione.

In generale, l’ansia permette all’individuo di anticipare la percezione di un eventuale pericolo prima che questo sopraggiunga. Attivando specifiche risposte che spingono da un lato all’identificazione della strategia più adeguata per affrontarlo, dall’altro, all’evitamento e all’eventuale fuga.

IZOF

L’acronimo IZOF sintetizza i seguenti concetti (Hanin, 1980):

  • Individual: rappresenta la zona di funzionamento ottimale. Questa risulta essere specifica ed individuale per ogni persona. Un determinato livello di ansia può essere funzionale o disfunzionale a seconda della caratteristiche personali dell’atleta, della disciplina praticata e del tipo di gara o competizione in cui si verifica;
  • Zone: si intende un’ area di valori al di fuori della quale la prestazione decade, mentre all’interno di questa si ottiene la prestazione migliore;
  • Optimal Functioning: ogni atleta esprime un livello di attivazione emotiva ottimale che risulta funzionale al raggiungimento della prestazione più elevata.

In sostanza il modello IZOF (Hanin, 1997, 2000) ha lo scopo di descrivere, prevedere, spiegare e controllare le esperienze, ottimali e disfunzionali, dell’atleta in relazione alla performance individuali di successo e insuccesso.

Esteso non solo all’ansia

Il modello si estende non solo all’ansia, ma le zone di funzionamento ottimale hanno preso in considerazione il vissuto delle emozioni. Per esaminarne gli effetti sulla performance sportiva (Hanin, 1997). Tale approccio si rivela uno strumento pratico in grado di fornire strumenti concreti che permettono di capire oltre che di valutare con le prestazioni in relazione a esperienze soggettive, i pattern emozionali relativamente stabili e meta-esperienze per lo sviluppo di programmi individualizzati di autoregolamentazione (Hanin, 2003).

L’approccio indicato da Hanin (1997), consente quindi di analizzare in termini qualitativi e quantitativi l’esperienza emozionale soggettiva. E permette di valutare quali emozioni caratterizzano le prestazioni migliori e peggiori, qual è la loro intensità e di prevedere quale effetto producono sulla prestazione sportiva le emozioni provate dall’atleta prima della competizione.

Bibliografia:

Galimberti, U., (2006). dizionario di psicologia. utet: torino
Hanin, Y. L. (1980). a study of anxiety in sports – in w.f. straub (ed), sport psychology: an analysis of athlete behavior (236-249). itaca, ny mouvement.
Hanin, Y. L. (1997). emotions and athletic performance: individual zones of optimal functioning model. european yearbook of sport psychology, 1, 29-72.
Hanin, Y. L. (2000). individual zones of optimal functioning (izof model: an idiographic approach to performance anxiety). in sport psychology: an analysis of athlete behaviour, eds. k.p. henschen, w.f. straub (longmeadow, ma: mouvement), pp. 103-11
Hanin, Y. L. (2003) performance related emotional states in sport: a qualitative analysis. forum qualitative sozialforschung / forum: qualitative social research [on-line journal]

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