L’osteopatia in Italia: una crescita esponenziale
L’osteopatia tra operatori e utenti
L’osteopatia (dal greco antico: ὀστέον, ostéon, «osso» e πάθος, páthos, «sofferenza») ha vissuto in Italia un percorso di crescita esponenziale. Sia tra gli operatori della salute, sia tra gli utenti che prediligono questa forma di terapia manuale.
Verso il riconoscimento ufficiale
In molti altri paesi, l’osteopatia è ben radicata nel contesto sanitario nazionale e finalmente, pare che dopo un lungo percorso particolarmente osteggiato, anche in Italia si avvia la parte conclusiva per l’inserimento di questa disciplina all’interno del contesto ufficiale della salute. E di conseguenza, anche l’avvio di un percorso di studi universitario in Osteopatia.
Interesse da parte dei chinesiologi
Molti professionisti delle Scienze Motorie, scelgono di proseguire i propri studi in Osteopatia, a tal proposito esiste un’ampia aspettativa sull’introduzione dell’Osteopatia come titolo sanitario da parte di un grande numero di Chinesiologi.
Percorso formativo triennale per laurearsi in osteopatia
Un iter legislativo iniziato nel 2013
L’articolato iter legislativo che ha avuto inizio ormai nel 2013 e che ha portato all’istituzione della professione dell’osteopata prosegue.
L’8° Congresso nazionale del Roi
L’8° Congresso nazionale del Roi (Registro Osteopati d’Italia), riunendo un insieme di esperti, ha segnato un punto importante di svolta, illustri nomi e istituzioni come:
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Ministero dell’Università.
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Consiglio universitario nazionale.
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Consiglio superiore di sanità.
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Rappresentanti delle istituzioni e le professioni.
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Mariella Mainolfi, direttore generale professioni sanitarie e risorse umane del Ssn del ministero della Salute.
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Enrico Montaperto, dirigente della Direzione generale ordinamenti della formazione superiore e diritto allo studio del Mur.
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la senatrice Beatrice Lorenzin, membro della Commissione bilancio al Senato.
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la senatrice Elisa Pirro, membro della Commissione affari sociali al Senato.
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Teresa Calandra, presidente della Federazione nazionale dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione.
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Gina Barlafante, presidente di Aiso-Associazione italiana Scuole di Osteopatia.
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Paola Sciomachen, presidente del Roi.
hanno preso parte alla “tavola rotonda” svoltasi a Verona.

Le dichiarazioni durante il Congresso
Mariella Mainolfi
Ecco quanto affermato da Mariella Mainolfi all’apertura del Congresso
“Siamo ormai all’ultimo miglio di questo percorso: è stato definito lo schema di ordinamento didattico e il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha autorizzato la trasmissione degli atti al Consiglio superiore di sanità. Stiamo aspettando anche il parere del Cun per poi adottare entro fine mese il decreto interministeriale che disciplinerà l’ordinamento didattico. A breve andremo anche a definire un Accordo Stato-Regioni per il riconoscimento dell’equipollenza dei titoli pregressi al nuovo percorso di laurea, prevedendo contemporaneamente l’istituzione dell’albo dell’osteopatia all’interno degli ordini”.
Enrico Montaperto
In seguito, Enrico Montaperto ha puntualizzato l’importanza della collaborazione e dell’approvazione di enti come il Mur, il Cun, l’Anvur, il Consiglio superiore di sanità per tramite del ministero della Salute: il parere di questi organismi sarà decisivo per il prosieguo dell’iter legislativo.

Paola Sciomachen
Paola Sciomachen ha concentrato le sue argomentazioni sulle potenzialità della professione osteopatica: “La professione osteopatica ha grandi potenzialità di crescita in termini di occupazione, ricerca, creazione di reti di cura e di assistenza a fianco delle altre figure sanitarie. Ecco perché il decreto sulla formazione è vitale e ci permetterà di affrontare l’ultimo passaggio delle equipollenze”.
Beatrice Lorenzin
Sicuramente, la professione osteopatica ha visto una importante e sostanziale crescita negli ultimi anni per quanto riguarda le opportunità terapeutiche, ad esempio, ma non solo, sottolinea la senatrice Beatrice Lorenzin.
Gina Barlafante
Anche Gina Barlafante, rappresentando l’Associazione italiana Scuole di Osteopatia, ha riaffermato la volontà di continuare a prendere parte attiva circa il riconoscimento dell’osteopatia.
Elisa Pirro
Secondo la senatrice Elisa Pirro, “il clima politico è ormai maturo e favorevole all’istituzione dell’osteopatia come professione sanitaria, di cui sono riconosciute prerogative e competenze”.
Teresa Calandra
“Apprendiamo con favore del completamento del percorso di realizzazione dell’ordinamento didattico. Seguiranno i decreti di equipollenza e di istituzione degli albi presso gli Ordini Tsrm e Pstrp. Da parte nostra, siamo pronti ad accogliere nella nostra eterogenea comunità professionale anche gli osteopati che arricchiranno l’area della prevenzione”, ha detto Teresa Calandra.
Conclusioni
Verso il pieno riconoscimento della professione
Per il momento, come si può evincere dalle varie opinioni espresse, le premesse farebbero ben sperare: il pieno riconoscimento dell’osteopatia come professione sanitaria è sempre più vicino, così come la Laurea Triennale in Osteopatia.















