08 aprile 2021

La postura del danzatore è il frutto dell’interazione tra il modello di tensegrità, il sistema cibernetico e il gesto artistico richiesto.

Già Aristotele studiava la posizione delle parti del corpo in rapporto tra loro e ricercava la postura corporea. Il significato della parola stessa è cambiato nel tempo e muta tutt’oggi in base al contesto di riferimento.

Storia della postura

‘800

1837 – Charles Bell, chirurgo, anatomista, neurologo e filosofo scozzese, si chiede “come fa un uomo a mantenere una postura diritta o inclinata con il vento che soffia contro di lui? È evidente che possiede un senso attraverso il quale conosce l’inclinazione del suo corpo e che possiede la capacità di riaggiustare e correggere tutti gli scarti in rapporto alla verticale”.

1842 – Marie-Jean Pierre Flourens, fisiologo francese, scopre il ruolo dei canali semicircolari dell’apparato vestibolare nel mantenimento dell’equilibrio.

1845 –  François Longet, fisiologo presso la facoltà di medicina a Parigi, mette in evidenza il ruolo della propriocezione dei muscoli paravertebrali.

1853 – Moritz Heinrich Romberg, medico tedesco, compie ricerche approfondite sul ruolo della vista e della propriocezione podalica. Osserva che le oscillazioni posturali sono maggiori ad occhi chiusi e quando la base di sostegno è ridotta. Inoltre, evidenzia che tali oscillazioni sono ancora maggiori ed irregolari quando è presente una lesione neurologica. Crea il test che porta il suo nome.

1860 – Karl von Vierordt, fisiologo di Tubingen, studia l’esame di Romberg, lo perfeziona e crea un sistema di registrazione: nasce la prima “pedana”.

postura del danzatore

Prima metà del ‘900

1911 – Elie de Cyon, fisiologo franco-russo, descrive il ruolo della propriocezione oculo-motrice.

1926 – Magnus studia il ruolo della pianta del piede.

1932 – Charles Scott Sherrington vince il premio Nobel per la Medicina. Il fisiologo inglese pone le basi della moderna neurofisiologia, introducendo e sviluppando concetti come sinapsi, propriocezione, riflesso sensomotorio e motoneurone. Nel suo Integrated action of the nervous system scrive: “La maggior parte delle azioni riflesse espresse dai muscoli scheletrici sono posturali”.

1934 – Gli studiosi J. Tajt e W. H. Mac Nelly mostrano che la denervazione dei canali semicircolari non interferisce con il tono muscolare.

1944 – Leandro Canestrelli, studioso italiano alla Sapienza, elabora il Metodo grafico e ciclografico nell’esame dell’equilibrio statico.

1947 – Françoise Mézières, fisioterapista francese, imposta il lavoro terapeutico basandosi sulla postura. Nasce la rieducazione posturale in fisioterapia. Dalle sue teorie prenderanno ispirazione Laura Bertelè e Philippe Souchard.

Seconda metà del ‘900

1953 – Ranquet crea la piattaforma posturografica, un apparecchio che permette di registrare alcuni fenomeni legati alla postura.

1956 – Jean Bernard Baron, studioso francese, studia il controllo posturale e struttura il metodo di indagine scientifico impostando la ricerca in un’ottica multidisciplinare.

1959 – Tadashi Fukuda, ricercatore giapponese, mette a punto il “test della marcia” che prende il suo nome. Il test è adoperato per valutare la presenza di un ipertono muscolare durante una marcia svolta sul posto. La sensibilità e la specificità del test saranno oggetto di revisione critica.

1970 – L. M. Nashner, uno studente in ingegneria di Cambridge, decide di fare la sua tesi sul sistema di controllo posturale e costruisce un’apparecchiatura suscettibile di rilevare i movimenti del centro di gravità del soggetto in esame.

1977 – In Portogallo, Orlando Alves da Sylva, oculista, e Martin da Cuhna, primario del reparto di riabilitazione dell’Ospedale di Santa Maria, iniziano a studiare le variazioni del sistema posturale con l’utilizzo di prismi ottici.

1980 – Bourdiol sviluppa la sua ricerca sul sistema dell’equilibrio ortostatico.

1983 – Bernard Bricot, ortopedico e presidente del Collegio Internazionale di Studi della Statica in Francia, afferma che lo squilibrio del sistema posturale possa essere all’origine di molte patologie muscoloscheletriche. I suoi studi indagano le cause di alcuni disturbi correlando i recettori di base (occhio, denti, piedi e cute) con i principi di anatomia, neurofisiologia e meccanica articolare.

1984 – Il prof. Walter Albisetti, ortopedico del Teatro alla Scala di Milano, introduce lo studio della postura nella danza in Italia con una tesi sulle alterazioni posturali dei danzatori con Metricom (scanner)

1986 – Marie Gagey, medico del lavoro, getta le basi della stabilometria, ramo della posturologia che si interessa
dell’equilibrio dell’uomo in piedi.

Ballerina classica in equilibrio sulle punte mentre esegue una posa elegante con una gamba sollevata e braccia in posizione coreografica.

Modello di tensegrità

Il sistema cibernetico e il gesto artistico richiesto

La tensegrità deriva dal termine inglese “ tensegrity ” coniato nel 1955 dall’architetto Richard Buckminster Fuller. La teoria della tensegrità si riferisce a strutture che mantengono la loro integrità grazie al bilanciamento di forze tensili intrecciate con continuità lungo la struttura. Le strutture di tensegrità sono costituite da assi rigidi e da cavi flessibili.

Vantaggi del modello

  • Flessibilità, che consente l’adattamento reversibile ai cambiamenti di forma, in equilibrio dinamico. L’effetto di una deformazione locale, determinata da una forza esterna, viene modulato da tutta la struttura, minimizzandone in tal modo l’effetto traumatico;
  • Leggerezza superiore a parità di resistenza meccanica, rispetto ad altri sistemi;
  • Resistenza, che nell’insieme supera la somma delle resistenze dei singoli componenti;
  • Interconnessione meccanica e funzionale di tutti gli elementi costitutivi. L’interconnessione consente una continua comunicazione bidirezionale, al pari di un vero e proprio network.

La postura dinamica del danzatore si regge su una struttura di tensegrità rappresentata da assi rigidi (le ossa) e strutture flessibili e cavi (sistema connettivo e miofasciale).

Conclusioni

Lo studio della postura è multidisciplinare, nella storia molti professionisti se ne sono occupati da punti di vista diversi. Nella danza la postura appare come il frutto dell’interazione tra il modello di tensegrità, il sistema cibernetico e il gesto artistico richiesto.

Lezione SportScience.com

La postura del danzatore

Docente: Romeo Cuturi Trainer ATS, puoi vedere la sua biografia QUI 

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