L’importanza dell’Esercizio Funzionale nelle Obstacle Race

Partecipanti a una gara ad ostacoli affrontano una corda sospesa su terreno erboso, con il testo "Obstacle Race" e il logo di scienzemotorie.com.
14 dicembre 2017

Negli ultimi anni stiamo assistendo all’espansione tra agonisti, amatori e semplici appassionati di corse a competizioni in pieno stile militare, le cosiddette Obstacle Race.

In queste discipline, vengono alternate fasi di corsa su terreni vari ad ostacoli di varia natura, dove l’obiettivo principale è rappresentato dal completare la gara entro un tempo limite, stabilito in base alla distanza da percorrere, diventando così un Finisher della competizione.

Le più famose competizioni internazionali sono la Spartan Race e la Mud Run.
Queste gare sono aperte a chiunque, senza limitazioni di sesso, età o grado di preparazione fisica e molto spesso chi partecipa non valuta attentamente la possibilità di potersi infortunare, soprattutto all’articolazione tibiotarsica.

Nello sviluppo dei programmi di lavoro, finalizzati alla preparazione fisica di queste competizioni, spesso non si considerano con la giusta ponderazione alcuni aspetti fondamentali, focalizzando l’attenzione unicamente sull’allenamento specifico di corsa o sul potenziamento muscolare classico.

Questa attività proietta l’endurance ai massimi livelli, spesso elevandoli ai limiti ed a volte spingendosi anche in una sfera estrema per distanze, tempi, condizioni ed ambienti (fango, roccia, condizioni climatiche avverse, salite e discese impervie, dislivelli, zavorre, muri, ecc.) che aggiungono un ulteriore condizione di “handicap” per la corsa.
La difficoltà dei percorsi, i continui e spesso imprevedibili cambi di appoggio, condizionano in modo rilevante il gesto atletico e tecnico della corsa, influenzando inesorabilmente posture e assetti podalici.
Le varianti di appoggio e le percentuali di pendenza coinvolgono in maniera completa i distretti anatomici normalmente sollecitati dalla corsa. Questo comporta un maggior grado di traumaticità del gesto a livello articolare (soprattutto dell’arto inferiore) che interessa legamenti, tendini, distretti muscolari e capsule articolari in funzione della necessità di trovare la giusta stabilità ed equilibrio come ad esempio lungo discese viscide e ripide, o nel superamento in corsa di improvvisi ostacoli naturali.

Da tali peculiarità si evince la fondamentale importanza di aspetti quali la stabilità, l’equilibrio, il controllo e l’efficienza dell’apparato propriocettivo, al fine di limitare al massimo infortuni e lesioni che spesso possono rilevarsi invalidanti.

Sarà importante dunque strutturare la programmazione della preparazione fisica senza prescindere dalla componente funzionale, che consente in allenamento di creare le basi non solo per incrementare il livello prestativo, ma anche e soprattutto per rendere meno traumatica e logorante l’attività, riducendo al massimo il rischio di infortunio.

Il focus del lavoro dovrà incentrarsi dunque sullo sviluppo della forza funzionale, inteso come un approccio globale che andrà a richiamare i distretti muscolari interessati al gesto con variazioni di appoggio, inserendo dunque componenti propriocettive che richiamino i differenti ed imprevedibili tipi di terreno.

Vediamo alcuni esempi di esercizi funzionali utili al raggiungimento di questi obiettivi:

Esercizio 1: Affondi con torsione con palla medica

Dalla posizione di partenza, con arti inferiori divaricati alla stessa larghezza delle spalle e tenendo una palla medica con gli arti superiori distesi in avanti, eseguire un affondo avanti, abbinando una torsione del busto lateralmente rispetto all’arto inferiore che avanza.
Durante la torsione le braccia rimarranno distese, mentre il busto eseguirà una torsione per consentire il movimento.

Compito di questo esercizio, oltre a potenziare gli arti inferiori, sarà di consentire un impegno dei muscoli del CORE. Difatti durante la torsione l’obiettivo è di mettere in giunzione i vari anelli che compongono la catena cinetica crociata (in questo caso l’arto superiore che va in direzione di quello inferiore), che è quello che avviene durante la tecnica di corsa. Per quel che concerne invece il potenziamento degli arti inferiori, l’affondo rispetto ad altri esercizi risulta più funzionale perché impiega quei muscoli che proiettano in avanti il corpo durante la corsa, mentre durante la fase di ritorno vengono interessati quei muscoli che consentono la frenata durante ad esempio la corsa in discesa.

Esercizio 2: Jump con contro-movimento e arrivo su Bosu

Posizionati a terra di fronte ad un Bosu, eseguire con un contro movimento un balzo verso l’alto-avanti, atterrando sull’attrezzo, flettendo gli arti inferiori.

L’obiettivo di questo esercizio, oltre al potenziamento degli arti inferiori, sarà lo sviluppo dell’equilibrio, il rafforzamento e la stabilizzazione del complesso osteo-muscolo-legamentoso di caviglia e ginocchia, nonché della core stability.

Lo stesso esercizio per renderlo più funzionale potrà essere eseguito giungendo in appoggio monopodalico in fase finale.

Esercizio 3: Step up con partenza sprinter su Bosu

Posizionandosi in appoggio monopodalico sul centro del Bosu e in posizione di corsa, portare il ginocchio della gamba di spinta verso l’alto coordinando il movimento del tronco e degli arti superiori, simulando il gesto tecnico della corsa. Mantenere la posizione di arrivo e tornare alla posizione di partenza, curando la fluidità del movimento.

L’obiettivo di questo esercizio oltre a migliorare l’equilibrio e la stabilizzazione dell’intero corpo, sarà il rafforzamento del complesso osteo-muscolo-legamentoso di ginocchia e caviglia.

Esercizio 4: Single deadlift con kettlebell

Dalla posizione eretta tenendo un kettlebell con entrambe le mani, flettere il tronco rimanendo in appoggio monopodalico e mantenendo l’arto inferiore sospeso in linea con il tronco. Tenere la posizione di arrivo per alcuni secondi e ritornare alla posizione di partenza.

L’obiettivo di questo esercizio sarà il potenziamento dei muscoli flessori della coscia, la stabilizzazione dell’intero corpo ed il miglioramento della capacità di equilibrio monopodalico.

Esercizio 5: Nordic Harmstrings

In appoggio sulle ginocchia e con i talloni vincolati ad una spalliera, iniziare a scendere lentamente in avanti con il busto mantenendolo in asse con le cosce. L’intero movimento dovrà avvenire lentamente attraverso la contrazione eccentrica dei muscoli flessori della coscia.
Completare l’esercizio arrivando con petto a terra per lavorare sull’intera lunghezza del muscolo.

L’obiettivo dell’esercizio è il potenziamento dei muscoli flessori della coscia in eccentrico, infatti questo complesso muscolare durante la corsa ha un’azione cosiddetta di “frenata”, vale a dire che durante la fase di appoggio al suolo del piede questi muscoli mentre si contraggono vengono allungati, questo perché la forza sviluppata da parte del muscolo, non supera la resistenza data dall’appoggio al suolo da parte del piede.

Persona che si allena all'aperto in un parco con coni blu e ostacoli, giornata soleggiata e altre persone sullo sfondo

Pianificare la preparazione fisica

Appare evidente la circostanza secondo cui per via delle condizioni già evidenziate, soprattutto relative agli appoggi instabili, le condizioni climatiche, i percorsi accidentati, gli imprevisti spesso imponderabili, gli ostacoli ed in alcune gare anche il lato estremo, questa specialità può considerarsi di tipo traumatico.
Si evince quindi l’importanza di pianificare nella preparazione fisica sedute di allenamento volto al miglioramento della forza funzionale.

È conseguentemente necessario intervenire attraverso un lavoro altamente specifico e performante, con l’obiettivo non solo di incrementare la prestazione, ma anche di aumentare lo sviluppo armonico del corpo e la prevenzione degli infortuni.
Ricordiamo ad esempio che avere addominali forti ma non stabili, una buona tecnica di corsa ma una caviglia poco mobile o instabile, una muscolatura degli arti inferiori potente ma non elastica o non sinergica, possono essere cause di infortunio.

È di tutta evidenza che programmazioni focalizzate unicamente sulla corsa o sulla forza classica, non solo non risultano pienamente efficaci ai fini prestativi, ma sono anche carenti relativamente alla forza funzionale e core stability, aspetti fondamentali per preparare un atleta (appassionato, amatore o agonista) in modo completo e sicuro.

Miglior-Libro-Ginnastica-in-Gravidanza-ATS
Scienza-in-Danza-Libro-Scienze-Motorie
Tennis-Libro-Scienze-Motorie
Giuseppe-Coratella-Libro
Nutrizione-Funzionale-Scienze-Motorie
Cadaver-Lab-Scienze-Motorie-2025
BFRT-Blood-Flow-restriction-Training-Italia

Articoli Correlati

Mani guantate che maneggiano attrezzature scientifiche in laboratorio.

L’intelligenza Artificiale

L’intelligenza Artificiale, un nuovo potente Antibiotico Utilizzando un algoritmo di apprendimento automatico, i ricercatori del MIT hanno identificato un nuovo potente composto antibiotico. In test di laboratorio, il farmaco ha ucciso molti dei batteri più problematici che causano malattie, tra cui alcuni ceppi resistenti a tutti gli antibiotici noti. Ha anche eliminato le infezioni in due diversi […]

Donna che esegue una flessione sulle braccia in palestra con auricolari.

Come usare la musica per l’allenamento?

Ogni atleta ha allenamenti duri che lo mettono spesso molto vicino al limite delle sue possibilità. A volte tutto ciò di cui ha bisogno per arrivare a quel traguardo che si è imposto è una motivazione in più. Questa motivazione in più potrebbe essere più facile da trovare di quanto si pensi. Si può aumentare […]

Integrazione tra biomeccanica e sviluppo della forza per l’ottimizzazione della performance nel football americano

Integrazione tra biomeccanica e sviluppo della forza per l’ottimizzazione della performance nel football americano

Il football americano è uno degli sport più seguiti negli Stati Uniti, con oltre 70.000 atleti collegiali negli ultimi cinque anni. Negli ultimi tempi sta guadagnando popolarità anche in Europa, con 17 squadre nella European Football League e 12 team iscritti al campionato italiano di prima divisione. Spesso percepito come uno sport basato esclusivamente sulla […]

Uomo anziano che esegue uno squat con bilanciere in palestra, indossa maglietta gialla. Testo in basso: "FRAGILITÀ ED ESERCIZIO FISICO NEGLI ANZIANI" accompagnata dal logo di ScienzeMotorie.com

I rischi dell’esercizio fisico per gli anziani

Il rischio di un’emergenza cardiaca durante l’esercizio intenso Il rischio di un’emergenza cardiaca aumenta notevolmente quando una persona si sta esercitando intensamente. Alcuni medici hanno sostenuto che le persone anziane che intendono esercitarsi dovrebbero sottoporsi a uno screening preliminare esauriente, che include un elettrocardiogramma sotto sforzo. Questo screening può essere auspicabile se la persona anziana […]

Parte inferiore del corpo di una persona che allaccia le scarpe da ginnastica vicino al mare con una borraccia blu.

Integratori di Elettroliti e Resistenza

Integratori di Elettroliti popolari Secondo i ricercatori della Stanford University School of Medicine e i loro collaboratori, non si può fare affidamento sugli integratori di elettroliti popolari con i corridori di resistenza. Piuttosto, i ricercatori hanno scoperto che con distanze di allenamento più lunghe, la minore massa corporea e l’evitamento dell’iperidratazione sono fattori più importanti […]

Tre figure di donna che mostrano postura scorretta, intermedia e corretta, con logo Scienze Motorie.

Importanza di una Buona Postura

Qual è la buona postura comunque e perché è così importante? Fondamentalmente la postura si riferisce all’allineamento e al posizionamento del corpo rispetto alla forza gravitazionale, che è sempre presente. “Stai diritto!”, “Non ciondolare!” Sono sicuro che abbiamo tutti sentito queste parole più di una volta da nostra madre quando eravamo ancora piccoli. E la […]

Live Chat
assistance banner image
Whatsapp
Messenger
800.19.35.40