Mental Training: Aiutare a Gestire le tue Energie

Mental Training: Aiutare a Gestire le tue Energie
20 marzo 2017

MENTAL TRAINING

Aiutati a Gestire le Energie

Uno degli obiettivi principali dell’essere umano è quello di arrivare ad ottenere il miglior risultato con il minor sacrificio o il minor dispendio di energie fisiche eo mentali.

Il miglioramento del Costo Energetico è un obiettivo fondamentale di ogni atleta di alto livello, in particolare in sport come il ciclimo come troviamo ben chiaro in questo ottimo articolo del Dott. Giovanni Stefania:

—> http://www.scienzemotorie.com/costo-energetico-nel-ciclismo/

La Psicologia dello Sport è un ramo della psicologia che da pochi anni sta prendendo campo tra gli sportivi. Il lavoro dello psicologo dello sport è diventato molto vario e comprensivo di una serie di attività, atte a migliorare e facilitare l’impiego ottimale di forze, aumentare le capacità di concentrazione, migliorare i processi decisionali utili negli sport di squadra, aumentare la capacità immaginativa, elevare la coesione di gruppo e ridurre l’ansia da prestazione attraverso tecniche di rilassamento e training autogeno.

Quando ci alleniamo, spesso, poniamo la nostra attenzione sulla parte fisica e su quella tecnica, tralasciando una fetta importante, che è la preparazione mentale.

Prima di affrontare il tema di questo articolo è fondamentale sottolineare che lo psicologo dello sport che prepara mentalmente un atleta attraverso il Mental Training, ad esempio, non va a lavorare sulle carenze dell’atleta, ma va a incrementare e potenziare la sua forza mentale.

Ma come funziona il Mental Training?

Il motore psicologico di ogni essere umano è la motivazione. Un’atleta motivato in allenamento, ad esempio, avrà la voglia e la forza di mettersi le scarpe ed iniziare a correre. Ma come possiamo motivare un atleta?

Il primo passo del Mental Training è il Goal Setting. Dividere gli obiettivi in breve, medio e lungo termine. L’obiettivo inoltre deve essere reale e tangibile.

Successivamente andremo a controllare il Self Talk. Il dialogo interno spesso causa una modificazione della prestazione sia in allenamento che in gara. Quando siamo in fatica il nostro dialogo interno può essere negativo (“sento le gambe pesanti”, “non corro (o pedalo) in maniera fluida”, “non ce la faccio davanti a questa salita” ecc). Tradurre un self talk negativo in uno positivo (autoconvinzione) aiuta l’atleta a ritrovare l’energia mentale che in quel momento sembra mancargli.

Gestire le energie fisiche attraverso una preparazione mentale (che non sostituisce quella fisica, ma la integra), significa soprattutto tenere sotto controllo il livello di attivazione fisiologica (arousal). In psicologia fisiologica il termine arousal (dall’inglese eccitazione, risveglio) indica l’intensità dell’attivazione psicofisiologica di un organismo. La teoria dell’arousal presuppone che il livello di attivazione vari lungo un continuum che va dal sonno all’eccitazione diffusa.

Quando si deve affrontare una competizione sportiva, o più semplicemente una performance, sportiva ma anche lavorativa, il nostro organismo, nella sua accezione di unità “mente-corpo”, si prepara ad affrontarla attraverso un’attivazione psicofisiologica, cioè mettendo in moto una serie di processi caratteristici:

  • aumento della vigilanza e dell’attenzione (attivazione del sistema nervoso centrale);
  • i muscoli si preparano allo sforzo (attivazione del sistema muscolo-scheletrico);
  • cuore e polmoni si attivano per sopportare lo sforzo (sistema vegetativo simpatico).

Le ricerche in Psicologia dello Sport hanno evidenziato come esista uno strettissimo rapporto tra questa attivazione psicofisiologica e la riuscita di una buona prestazione.

La relazione tra livello di attivazione e prestazione è rappresentata dalla Teoria di Yerkes e Dodson (1908). Questa teoria afferma che il livello della prestazione segue l’andamento di una U rovesciata.

Come vediamo dal grafico, mano a mano che sale l’attivazione sala anche la prestazione, fino ad un picco massimo (peak performance). L’organismo è ricco di energia, il tono muscolare è ad un livello ottimale per conferire forza, precisione ed efficienza al gesto. L’atleta sperimenta un adeguato livello di stress (eustress) e ansia, sente di controllare le proprie azioni, vive un generale senso di benessere ed auto-efficacia, non è disturbato dai propri pensieri poiché è completamente concentrato sulla sua attività.

Con l’aumentare dell’attivazione però, la prestazione torna a calare, perché il tono muscolare è salito eccessivamente (tensione e rigidità muscolare) e interferisce con il gesto, provocando perdita delle coordinazioni fini e diminuzione della fluidità del movimento.

L’atleta può presentare tachicardia, sudorazione, innalzamento della pressione arteriosa, affaticamento precoce. Sul piano emotivo sperimenta elevati livelli di ansia e stress e scarso controllo delle reazioni emotive (scatti di rabbia). A livello cognitivo, infine, può mostrare una diminuzione dell’attenzione e della concentrazione e invasione di pensieri interferenti, catastrofici e di fallimento.

Ogni qualvolta che l’atleta sperimenta un alto livello di attivazione e quindi una bassa prestazione, è lì che lo psicologo dello sport può andare a lavorare.

Come? Attraverso delle tecniche di rilassamento

Le più importanti ed usate sono il Training Autogeno di Schultz ed il Rilassamento distensivoprogressivo di Jacobson.
Entrambe queste tecniche vanno a gestire il livello di attivazione (sia quando è troppo alto, ma anche quando è troppo basso), insegnando all’atleta a rimanere il più a lungo possibile nella peak performance, risparmiando quindi energie ma mantenendo una prestazione di livello alto. E’ importante, a questo punto, puntualizzare che il livello di arousal ottimale è diverso per ognuno di noi. Per ogni singolo atleta è fondamentale conoscere il proprio livello di attivazione associato al rendimento ottimale e le sue fluttuazioni durante la prestazione.

Lo psicologo dello sport aiuta l’atleta a divenire consapevole e riprodurre tutte quelle condizioni che rendono più probabile il verificarsi di uno stato di flow.

Il Mental Training si avvale di tutte queste tecniche per aiutare l’atleta ad ottimizzare la prestazione sia in allenamento, ma soprattutto in gara.

Corpo e mente si influenzano a vicenda e questa dinamica deve essere tenuta sotto controllo in maniera importante.

Ricordiamoci, infine, che il Mental Training è uno strumento che può essere usato solo da psicologi (cioè laureati in psicologia ed iscritti regolarmente ad un albo) che hanno portato a termine un master di specializzazione il quale ha fornito loro gli strumenti necessari per lavorare in questo ambito.

Miglior-Libro-Ginnastica-in-Gravidanza-ATS
Scienza-in-Danza-Libro-Scienze-Motorie
Tennis-Libro-Scienze-Motorie
Giuseppe-Coratella-Libro
Nutrizione-Funzionale-Scienze-Motorie
Cadaver-Lab-Scienze-Motorie-2025
BFRT-Blood-Flow-restriction-Training-Italia

Articoli Correlati

Mani che afferrano una sbarra per trazioni in bianco e nero, con il testo "TIME UNDER TENSION PER L'IPERTROFIA" in basso e il logo di Scienze Motorie

Time Under Tension per l’ipertrofia

Rendiamo pubblica la risposta che abbiamo fornito a un lettore, che potrebbe essere interessante per molti altri. Domanda “Buongiorno, avrei bisogno di una risposta da voi riguardo un argomento controverso ovvero il TUT, Time Under Tension, più precisamente il TUT nella fase concentrica ed eccentrica durante l’esecuzione di Pull Up. Ho letto e preso spunto […]

Persona che esegue un esercizio di affondo con manubri, indossando abbigliamento sportivo Sotto l'immagine, è presente la scritta "Potenziamento nell'esercizio funzionale" accompagnata dal logo di "Scienze Motorie."

Potenziamento nell’Esercizio Funzionale

Gesti Complessi e Potenziamento Muscolare Da Esercizio Funzionale: «Cometti individua negli esercizi di forza e potenziamento muscolare delle dinamiche vicine a quelle di gesti più complessi, come quelli sport specifici». Esercizi generali: analitici e globali Esercizi multiformi: generali e orientati Esercizi specifici: analitici e specifici La Scelta degli Esercizi in Logica Funzionale La scelta degli […]

L’immagine visualizza un corpo umano stilizzato con evidenziati muscoli e ossa, utile per spiegare la struttura anatomica in un contesto di formazione professionale. A sinistra si vede una figura con la colonna vertebrale visibile, mentre a destra ci sono dettagli delle muscolature e dell'anatomia umana. Il testo centrale promuove il corso di "Master Professionale in Chinesiologia" e il logo di Scienze Motorie

Master Professionale in Chinesiologia

La Chinesiologia si occupa di studiare il movimento e tutte le sue implicazioni: in ambito fisico, cognitivo, razionale, affettivo, emotivo, sociale e razionale. Disciplina di studio centrale nel campo delle Scienze Motorie, viene tutt’oggi spesso confusa con la Kinesiologia Applicata, che invece opera nel campo delle arti terapeutiche alternative. La stretta connessione tra le Scienze […]

Sequenza di trasformazione fisica di un uomo che mostra una perdita di 51 kg in 8 mesi, da sovrappeso a fisico tonico e muscoloso. In basso il testo “Programma Dimagrimento” e il logo Scienze Motorie.

51 kg in 8 mesi: Caso Reale Dimagrimento

Precisiamo subito che -51kg si riferisce ai kg di massa grassa eliminata e analizzata con bioimpedenziometro. Il soggetto ha poi acquisito 10kg di peso ottenuto da massa magra (considerando anche acqua intracellulare). Tra le numerose eccellenze italiane in ambito professionale, nel contesto delle Scienze Motorie, della Biologia e della Salute, Frank Casillo si è guadagnato […]

Persona che esegue un esercizio di Pilates in posizione di plank, sollevando una gamba. Indossa abbigliamento sportivo nero. Testo "LEZIONI DI PILATES: TONIFICAZIONE E POSTURALE" e il logo di Scienze Motorie

Lezione di Pilates: differenza tra tonificazione e posturale

Entrambe le lezioni devono mantenere la struttura della lezione di Pilates e seguirne i principi base. Ciò che cambia è quindi la durata di ogni fase e l’obiettivo degli esercizi utilizzati. Nella lezione di tonificazione il cliente vuole sentire il muscolo lavorare, solitamente viene richiesto di focalizzare il lavoro su glutei e addome. Nella lezione […]

Due persone in palestra. Una solleva un manubrio piegandosi in avanti, mentre l'altra osserva e dà istruzioni. Attrezzi da palestra come pesi e scatole sono visibili sul lato sinistro. Il pavimento è coperto da un tappeto rosso e le tende nere creano lo sfondo. In basso, c'è il testo "Riatletizzazione: come programmarla ed eseguirla" con il logo di Scienze Motorie

Riatletizzazione: come programmarla ed eseguirla in maniera funzionale

La riatletizzazione è prerogativa del laureato in Scienze Motorie, per questo per esporre e sviluppare il concetto di riatletizzazione dobbiamo prima analizzare l’etimologia della parola. Riatletizzazione Riatletizzazione è una parola composta da RI “prefisso presente in moltissimi verbi, e loro derivati, che ha in genere valore iterativo, esprime cioè duplicazione o ripetizione” (Dizionario Treccani) e […]

Live Chat
assistance banner image
Whatsapp
Messenger
800.19.35.40