25 gennaio 2017

Il deltaplano è l’unica aerodina a controllo pendolare, ovverosia viene pilotata attraverso il solo spostamento di peso del pilota, con pochissime eccezioni rappresentate da alcune poco diffuse varianti che recano anche comandi aerodinamici.

Un deltaplano più esattamente chiamato Ala Rogallo dal nome del suo inventore è un mezzo progettato per il volo libero.
Viene utilizzato per il cosiddetto “volo da diporto o sportivo” e consente un’attività che sta tra lo sport e l’hobby.

LA STORIA 

Nell’originaria concezione questa aerodina aveva una forma in pianta quadrata con la diagonale nel senso del moto ideato da Francis Melvin Rogallo.

Successivamente la forma in pianta divenne all’incirca quella di un triangolo isoscele retto con cui si diffuse inizialmente tra la fine degli anni ’60 ad inizi degli anni ’70: è proprio grazie a questo iniziale sviluppo in pianta che tale apparecchio deve il nome, poiché raffigura esattamente un’ala a delta, onde il nome di deltaplano.

IL REGOLAMENTO 

Il deltaplano è un’aerodina a controllo pendolare, la cui peculiarità consiste nello spostare il centro di massa dell’intero apparecchio rispetto il centro aerodinamico del sistema ala – corpo per consentire il controllo su cabrate e picchiate) e rollio ed imbardate.

Il pilota durante il volo si trova appeso al baricentro dell’apparecchio ed è libero di oscillare nell’intorno della configurazione di volo librato.

Pertanto agendo sulla barra di controllo dirigiamo il deltaplano per:

  • per cabrare arretrerà il suo peso rispetto il centro aerodinamico e vedrà allontanare da sé in avanti la barra di controllo;
  • per picchiare avanzerà il suo peso rispetto il centro aerodinamico e vedrà avvicinare a sé dal davanti la barra di controllo;
  • per virare a sinistra sposterà il suo peso a sinistra e vedrà traslare lateralmente verso destra la barra di controllo;
  • per virare a destra sposterà il suo peso a destra, ovvero vedrà traslare lateralmente verso sinistra la barra di controllo.

Combinando i comandi in modo opportuno, è possibile effettuare le virate coordinate, indispensabili per un corretto volo e per compiere rapidi e sicuri cambiamenti di rotta.

Le condizioni meteorologiche e l’abilità del pilota condizionano il tipo di volo che è possibile effettuare:

  • Planata: in condizioni di aria calma è possibile effettuare una semplice planata, la cui durata è proporzionale alla differenza di quota tra decollo ed atterraggio.
  • Veleggiamento dinamico: quando un vento relativamente costante è costretto a superare un ostacolo, esso si solleva ed è possibile rimanere in volo anche per ore.
  • Veleggiamento termico: quando la giornata lo consente, è possibile sfruttare le ascendenze termiche che tendono a raccogliersi in prossimità dei rilievi montuosi e salire ben più in alto del punto di decollo. Da lì sarà possibile raggiungere altre termiche percorrendo, in tal modo, anche qualche centinaio di chilometri. Il limite alla ascensione è rappresentato dalla base delle nuvole e, in caso di cielo azzurro, dal calo di temperatura e di ossigeno.

LO SPORT 

Per i bassi costi d’acquisto, d’utilizzo e di manutenzione, il deltaplano è stato e continua ad essere uno dei pochissimi strumenti che ha aperto la strada del volo a molti appassionati, senza ricorrere ad ingenti investimenti per godere dei piaceri del volo, pur possedendo notevoli doti di sicurezza, se usato correttamente.

Col diffondersi del parapendio, il numero di deltaplanisti amatoriali si è ridotto, mentre si è andata sviluppando l’attività agonistica, favorita dalle maggiori prestazioni del deltaplano stesso.

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