Origini e Significato della Postura: dalla Storia ai Moderni Studi Scientifici
Le prime osservazioni sulla postura: Aristotele e il rapporto corpo-ambiente
L’interesse per la postura non è un fenomeno moderno. Già nel 330 a.C. Aristotele, filosofo e scienziato greco, osservò con attenzione il modo in cui il corpo umano si relaziona con l’ambiente circostante. Analizzò il posizionamento reciproco delle parti del corpo, ponendo le basi di una riflessione che, nei secoli, avrebbe attirato l’attenzione di studiosi e professionisti di molte discipline.

La postura oggi: un tema sempre più discusso
Negli ultimi anni il termine “postura” è entrato a far parte del linguaggio quotidiano, anche a causa del crescente aumento di problematiche posturali, in particolare nella bassa schiena.
Molti studi dimostrano che la lombalgia rappresenta oggi una delle principali cause di visita dal medico di base.
Cosa Significa Realmente Postura?
L’assenza di una definizione univoca
Nonostante il grande interesse scientifico, gli esperti non hanno ancora raggiunto una definizione condivisa di postura. Ogni autore e ogni scuola propone infatti una propria interpretazione, basata sulla metodologia di studio o sul modello concettuale utilizzato.
Ciò porta alla diversificazione di ciò che viene definito “postura ideale”, un concetto non universale ma fortemente dipendente da approcci e finalità differenti.
Le due principali correnti di pensiero
1. La postura come allineamento corporeo
Una prima corrente ritiene che la postura ideale sia quella che mantiene allineate le due emiparti del corpo, includendo:
-
occhi
-
spalle
-
bacino
-
ginocchia
-
caviglie
L’obiettivo è prevenire squilibri e asimmetrie che possano portare a sovraccarichi funzionali.
2. La postura come efficienza del movimento
Altri studiosi privilegiano invece la capacità del corpo di:
-
muoversi in modo efficace e senza dolore,
-
mantenere un’ergonomia ottimale,
-
ridurre il consumo energetico durante il gesto motorio.
In quest’ottica, la postura ideale non è sinonimo di simmetria assoluta, ma di funzionalità dinamica.
Unire Forma e Funzione: una Visione Integrata della Postura
Perché nessun corpo è perfettamente simmetrico
Una postura totalmente simmetrica non esiste. Ogni individuo è, per natura, destrorso o sinistrorso, e questo determina differenze fisiologiche nelle catene cinetiche.
Per questo motivo è necessario considerare sia l’allineamento corporeo, sia i meccanismi funzionali che permettono un movimento efficiente e non doloroso.
Ergonomia e riduzione degli squilibri
Per motivi funzionali ed ergonomici, l’obiettivo è mettere il corpo nelle condizioni di:
-
eseguire i gesti richiesti senza sovraccarichi,
-
favorire un corretto equilibrio tra le catene muscolari,
-
evitare l’iper-sviluppo di alcune strutture a discapito di altre.
La Postura come Fenomeno Variabile e Adattivo
Fattori che influenzano la postura
La postura cambia costantemente in base a:
-
tipo di movimento,
-
attività lavorative e sportive,
-
condizioni psico-emotive,
-
esperienze individuali,
-
stati patologici o traumatici.
Essa può manifestarsi in modo fisiologico o, nei casi meno favorevoli, in modo patologico.

Postura fisiologica
Una postura è fisiologica quando:
-
tono muscolare e scheletro mantengono l’equilibrio in dinamica e in statica,
-
vengono rispettate le curve fisiologiche del rachide,
-
i sottosistemi corporei sono correttamente allineati.
Postura patologica
È considerata patologica quando:
-
si verifica un’alterazione della fisiologia,
-
emerge un malessere che spesso ha origine lontana dalla zona in cui si manifesta il dolore.

La definizione di postura secondo il centro studi ATS
Una visione moderna e multidisciplinare
Nel corso degli anni, il centro studi e ricerche ATS ha formulato una propria definizione di postura, frutto di un approccio integrato e multidimensionale:
“La postura è la parte visibile di una serie di adattamenti invisibili ed interni all’organismo che si riassumono come la posizione istantanea del corpo nello spazio e la relazione spaziale tra i segmenti anatomici. Su di essa influiscono fattori genetici, psico-emotivi, patologici, traumatici, neurofisiologici, biomeccanici, esperienziali ed ambientali, che modificano il funzionamento dei recettori posturali e gli equilibri dei sistemi fasciale, muscolare e scheletrico. Il fine ultimo della postura è il mantenimento dell’equilibrio in condizioni statiche e soprattutto dinamiche, influenzando l’ergonomia del movimento verso l’obiettivo prefissato.”














