La necessità di un cambiamento nella scuola
Il Metodo Griglia nasce con l’obiettivo di promuovere un nuovo orientamento nell’apprendimento scolastico, mettendo al centro l’attività, la curiosità e la motivazione del bambino.
Ogni insuccesso scolastico è spesso il risultato dell’inefficacia del sistema educativo, che tende a reprimere la spontaneità e la creatività degli studenti.
Come evidenziava Laborit (1986), l’inibizione all’azione causa un crollo del potenziale energetico, generando un vero e proprio apprendimento del fallimento.
Per questo motivo, la scuola ha la responsabilità di creare esperienze significative, capaci di stimolare l’interesse e la partecipazione attiva dei bambini.

Il cuore del Metodo Griglia: l’apprendimento attivo
Dalla passività alla scoperta
Il Metodo Griglia mira a favorire un apprendimento attivo, basato su stimoli che accendono la curiosità e spingono il bambino a ricercare soluzioni in autonomia.
L’insegnante assume il ruolo di mediatore, non più semplice trasmettitore di nozioni, ma facilitatore del percorso di scoperta dell’alunno.
Psiche e soma: un’interazione educativa
La metodologia si fonda sull’interazione tra psiche e corpo (soma), valorizzando l’educazione attraverso il movimento.
L’apprendimento parte sempre da un’esperienza concreta, che viene poi rielaborata verbalmente e graficamente.
Questo processo favorisce la meta-conoscenza e la consapevolezza della propria energia psicomotoria, elementi fondamentali per un apprendimento attivo e duraturo.

L’importanza dell’accoglienza e della motivazione
Il “bottone di accensione” dell’apprendimento
Alla base del metodo vi è il riconoscimento dell’impatto affettivo ed emotivo come “bottone di accensione” dell’apprendimento.
Il bambino deve sentirsi accolto, riconosciuto e a proprio agio per potersi immergere nel gioco educativo e raggiungere il benessere psicofisico necessario alla crescita.
La collaborazione scuola-famiglia
Un aspetto centrale del Metodo Griglia è la collaborazione educativa tra scuola e famiglia.
Come sosteneva Froebel nei suoi “giardini d’infanzia”, la partecipazione dei genitori rappresenta un elemento imprescindibile del processo educativo.
La scuola, quindi, deve responsabilizzarsi nel contribuire all’organizzazione della personalità infantile, anche attraverso un dialogo continuo con le famiglie.
Il tutoraggio e la zona di sviluppo prossimale
Apprendimento tra pari secondo Vygotskij
Il tutoraggio è un pilastro del Metodo Griglia, ispirato alla teoria di Vygotskij sulla zona di sviluppo prossimale.
Questo approccio prevede la creazione di gruppi verticali in cui bambini di età e caratteristiche diverse giocano e imparano insieme, favorendo scambio, fiducia e autostima.
Obiettivi del tutoraggio
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Responsabilizzare e gratificare bambini insicuri o egocentrici.
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Migliorare le relazioni socio-emotive.
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Promuovere autonomia, identità e autostima.
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Stimolare la sensibilità verso i bisogni dell’altro.
Un esempio concreto: i bambini della scuola primaria hanno realizzato guanti profumati alla lavanda con il proprio nome e quello di un bambino dell’infanzia, da donare come simbolo di amicizia e continuità educativa.

Il gioco come strumento di apprendimento
Il gioco che unisce aula e palestra
Il gioco rappresenta il mezzo fondamentale del Metodo Griglia.
Non si limita alla palestra, ma si integra con le attività svolte in aula, creando un continuum educativo tra spazi diversi: aula, mensa, palestra e piazza.
Questo approccio abbatte le barriere tra discipline, promuovendo una visione olistica dell’apprendimento.
L’unità corpo-mente-emozione
La metodologia pone l’accento sull’unità della persona, superando le separazioni tra aspetto senso-motorio, cognitivo ed emotivo-affettivo.
Lo sviluppo della creatività, della plasticità mentale e della disponibilità corporea è considerato un processo continuo, da coltivare nel tempo.
L’attività motoria scolastica diventa così un percorso di costruzione della personalità, essenziale per i prerequisiti psicomotori necessari alla lettura, scrittura e calcolo.
La struttura operativa della Griglia
All’interno della palestra vengono tracciate cinque righe e cinque colonne, formando una griglia di venticinque caselle.
In ciascuna di queste “case” vengono svolti giochi educativi che favoriscono l’apprendimento di concetti fisici, matematici e cognitivi attraverso l’esperienza diretta.
Esempi di apprendimento esperienziale
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Fisica: con un salto verso il basso, il bambino sperimenta la forza di gravità prima di impararne il nome.
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Forza centrifuga: nel gioco del “trenino”, scopre che l’ultimo della fila è più soggetto alla forza verso l’esterno, comprendendo il concetto in modo pratico.
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Aritmetica: verbi come mettere, togliere e aggiungere vengono vissuti fisicamente, trasformando l’apprendimento matematico in esperienza corporea.
Imparare attraverso il gioco
Il Metodo Griglia dimostra che apprendere attraverso il gioco non significa banalizzare la didattica, ma renderla più autentica, partecipativa e coinvolgente.
Quando il bambino vive un’esperienza, la conoscenza non resta astratta ma si radica nella sua mente emotiva, favorendo uno sviluppo armonico tra corpo, mente ed emozione.
“Facciamoci piccini e, come per magia, perdiamoci tra queste pagine scritte per… gioco!”















