Allenamento evidence-based: teoria

Grafico a barre con dati sull'allenamento. Accanto, sagoma di una persona con maglietta sportiva che tiene una palla da calcio. In basso, fascia rossa con la scritta "Allenamento Evidence-Based: Teoria" accompagnata dal logo di Scienze Motorie
26 luglio 2022

L’allenamento evidence-based

Negli ultimi anni si sente sempre più spesso di parlare di evidenze scientifiche applicate allo sport. A volte, il termine evidenza scientifica è abusato, oppure utilizzato in maniera impropria, in particolare nell’ambito sportivo, terreno fertile per il proliferare di mode, tendenze e strumentazioni tecnologiche, spesso senza validazione scientifica. Questo avviene soprattutto quando un opinion-leader sponsorizza un qualcosa di ritenuto innovativo (non sempre sinonimo di efficacia), che agli occhi dei meno esperti in materia può generare stupore e ammirazione per l’innovazione (presunta).

Attraverso fonti scientifiche, e mie interpretazioni e opinioni (è giusto ribadirlo perché scienza e opinioni non vanno d’accordo) vediamo cosa è e cosa non è l’allenamento evidence-based (EBP).

L’allenamento evidence-based. Cosa non è l’EBP:

  1. L’utilizzo di strumentazioni tecnologiche (es. dispositivi gps). Utilizzare un dispositivo tecnologico significa fornirsi di strumenti che il progresso scientifico ha permesso di generare, non che si sta applicando il metodo scientifico;
  2. L’elaborazione di grafici statistici (spesso esteticamente belli ma poveri d’informazioni realmente applicabili);
  3. La conferma delle proprie teorie con supporti scientifici dubbi o parziali. Fenomeno noto come cherry picking (scegliere solo le ciliegie ritenute migliori), ossia una fallacia logica che si esplica nel selezionare le sole prove a sostegno della propria tesi, ignorando le prove che la smentiscono. Il cherry picking può essere attuato sia in modo conscio sia inconscio, e il più comune esempio di cherry picking è il bias di conferma, cioè un fenomeno cognitivo umano per il quale le persone tendono a muoversi entro un ambito delimitato dalle loro convinzioni acquisite;
  4. L’uso di opinioni altrui o di studi non pubblicati (senza processi di selezione, verifica e accettazione dalla comunità scientifica).

Che cosa è la scienza:

Per scienza s’intende un complesso organico di conoscenze ottenuto con un processo sistematico di acquisizione delle stesse allo scopo di giungere a una descrizione precisa della realtà fattuale delle cose e delle leggi in base alle quali avvengono i fenomeni.

Le regole che governano tale processo di acquisizione di conoscenze sono generalmente conosciute come metodo scientifico. Gli elementi chiave del metodo scientifico sono l’osservazione sperimentale di un evento naturale, la formulazione di un’ipotesi generale sotto di cui questo evento si verifichi, e la possibilità di controllo dell’ipotesi mediante osservazioni successive.

Metodo Scientifico Evidence based training

Schema generale delle varie fasi del metodo scientifico. (Treccani)

 

Nello specifico, le scienze dello sport (Sport Science) sono discipline che studiano l’applicazione dei principi tecnici e scientifici e hanno come scopo principalmente il miglioramento del rendimento sportivo (T. Strudwick, 2016). Le scienze dello sport sono influenzate da più discipline scientifiche e si ramificano in sottodiscipline (figura 2). Per quanto riguarda le pubblicazioni scientifiche riguardanti l’allenamento, negli ultimi anni sono notevolmente aumentate, a testimonianza del grande interesse da parte del mondo scientifico e al crescente impatto accademico e pratico delle nuove evidenze scientifiche nello sport d’élite e non.

 

Scienze dello sport e discipline

Discipline e sottodiscipline inerenti alle scienze dello sport (elaborazione FM Impellizzeri).

 

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