Giuseppe Coratella

Giacomo:
“Qual è stato il tuo percorso?”

Giuseppe Coratella:
“Il mio percorso sportivo è iniziato da bambino perché all’età di cinque anni e mezzo avevo voglia di fare attività fisica, così i miei genitori mi hanno iscritto a judo e da lì ho cominciato a fare sport e l’ho fatto continuativamente per tutta la vita fino all’altro ieri in palestra.

Per ragioni anche di preparazione fisica mi sono iscritto in palestra ormai 21 anni fa e da lì non ho più smesso, ci vado tuttora e questo quindi ha contribuito alla mia passione per lo sport e al voler comprendere ciò che ci fosse dietro al corpo umano e la sua capacità di prestazione fisica durante qualsiasi sport.

Dopo il militare ho deciso di fare della mia passione il mio mestiere e quindi mi sono iscritto a Scienze Motorie a Verona. Quando la passione è il tuo mestiere le cose vengono abbastanza semplici e quindi sono rimasto a Verona per 12 anni. Sono stato in Francia un paio di anni e altrettanti a Milano dove sono stato chiamato a ricoprire il ruolo di ricercatore.”

Giacomo:
“Come vedi le Scienze Motorie in Italia e all’estero?”

Giuseppe Coratella:
“Il mio primo confronto di Scienze Motorie tra l’Italia e l’estero l’ho potuto fare quando sono andato al terzo anno triennale in erasmus a Trondheim in Norvegia, una città enormemente universitaria di 100.000 persone di cui 20.000 studenti. Lì ho cominciato a capire come l’approccio che loro avevano verso le Scienze Motorie non era quello a cui ero abituato, ti sto parlando dei primi anni 2000. Loro hanno un approccio un pò più sperimentale verso le tematiche che poi venivano trattate di fatto a lezione. Noi molto spesso non avevamo questa capacità di traslare l’esperienza scientifica”.

Giacomo:
“Sei un ottimo giocatore di scacchi, come si integra questo nel tuo percorso?”

Giuseppe Coratella:
“Sono stato un buon giocatore e ritengo che gli scacchi siano in grado di trasferire grandi doti, anche se non ancora dimostrato. Tra queste una di quelle che davvero mi preme sottolineare è la capacità di prendere una decisione, cioè negli scacchi tu devi muovere qualunque sia la tua posizione, sei costretto a ragionarci sopra ma devi muovere. Immaginate quanto tempo stiamo a pensare e a rimuginare su cose o su avvenimenti che di fatto potrebbero condizionare la nostra vita e nel frattempo non facciamo nulla.

Il pregio più grande degli scacchi è che ti insegnano la capacità di prendere una decisione qualsiasi essa sia. Questo secondo me mi ha forgiato perché nella vita per come la intendo io star fermi non ha molto senso quindi bisogna in qualche modo prendere una decisione e provare a calcolare le sue conseguenze.”

Giacomo:
“Stai presentando un interessante corso sulla forza, vuoi parlarcene?”

Giuseppe Coratella:
“Sarà un corso europeo in Elite Strenght and Conditioning. L’Università degli Studi di Milano rilascerà 8 ECTS (CFU) a chi lo richiede, a garanzia della qualità formativa svolta.
Tutte le istituzioni coinvolte stanno lavorando per far sì che gli iscritti abbiano un riconoscimento da parte dei rispettivi comitati olimpici nazionali. Nella fattispecie italiana, dato le recenti riorganizzazioni del CONI, al momento siamo in attesa di capire a chi rivolgerci!
Non è un master universitario, perché burocraticamente non era fattibile, visto che ci sono istituzioni non-universitarie. Perciò la laurea in Scienze Motorie non può essere considerata un requisito essenziale, sebbene fortemente consigliata nella nostra selezione.

É sicuramente un corso dedicato a chi già ha un’esperienza con atleti, che vuole implementare le proprie metodiche dal punto di vista scientifico, e paragonarle a quelle utilizzate in altre nazioni.
Il corso è interamente in inglese e vuole anche promuovere uno scambio culturale tra i partecipanti. Perciò un livello medio di inglese è richiesto. Un colloquio accerterà le vostre capacità linguistiche.

È un corso multi-sport e non monotematico su uno sport in particolare. Gli argomenti trattati saranno poi calati in vari esempi di pratica sportiva.”

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