Invecchiamento e controllo posturale

Di:   Riccardo Barigelli Calcari  |  11 Novembre 2022

Controllo posturale

La capacità di mantenere stabilmente la posizione eretta, intesa come controllo posturale, è stata a lungo considerata un compito assolto dalle strutture spinali e del tronco encefalico.

Oggi è ormai chiaro che il controllo posturale coinvolge anche le strutture dell’area corticale, che adattano i comandi motori al variare dello stato del corpo e dell’ambiente.

Le informazioni afferenti utilizzate per il controllo posturale provengono principalmente dal sistema vestibolare dell’orecchio interno, dalla vista e dalla propriocezione.

Gli input propriocettivi svolgono un ruolo fondamentale nel controllo posturale, anche a causa della soglia propriocettiva più bassa per la percezione dell’oscillazione del corpo durante la posizione eretta, rispetto ai sistemi visivo e vestibolare

controllo e invecchiamento posturale

L’invecchiamento è accompagnato da alterazioni del sistema propriocettivo che dovrebbero contribuire a cambiamenti nel controllo posturale.

Considerando la crescente percentuale di popolazione mondiale di età superiore ai 60 anni, è di fondamentale importanza una migliore comprensione dell’effetto dell’età sulla propriocezione delle gambe e delle sue implicazioni nel controllo posturale.

Propriocezione nelle gambe

Una componente importante del controllo posturale è la capacità di rilevare l’oscillazione del corpo che, in posizione eretta, si traduce principalmente in variazioni della lunghezza dei muscoli delle gambe indotte da rotazioni intorno all’articolazione della caviglia.

anziana postura

Anche se i segnali propriocettivi provengono da più meccanorecettori, vi è un accordo generale sul fatto che i recettori del fuso muscolare forniscono la fonte primaria di informazioni propriocettive per il controllo posturale.

Il ruolo significativo della propriocezione delle gambe nel controllo posturale è evidenziato nei pazienti con polineuropatie che compromettono la propriocezione. Questi soggetti presentano maggiori escursioni del centro di pressione.

Osservazioni simili sono state riportate per pazienti con neuropatia periferica diabetica. In risposta a una traslazione della superficie di appoggio, i pazienti diabetici hanno mostrato un’insorgenza ritardata dell’attività muscolare e una ridotta capacità in relazione alla velocità e all’ampiezza della traslazione della superficie.

Il ruolo dei fusi muscolari nel controllo posturale è stato valutato anche sperimentalmente alterando il segnale propriocettivo.

La propriocezione muscolare può essere alterata anche dalla vibrazione dei tendini, che attiva le terminazioni primarie dei fusi muscolari e produce una sensazione di spostamento del segmento corporeo associato. Quando una persona sta in piedi con gli occhi chiusi, la vibrazione dei tendini di Achille genera uno spostamento all’indietro del centro di pressione per contrastare l’illusione di cadere in avanti. Una risposta opposta si verifica quando la vibrazione viene applicata al tendine distale del muscolo tibiale anteriore.

Si è osservato una maggiore escursione del centro di pressione durante la vibrazione del tendine d’Achille rispetto a una situazione in cui i soggetti chiudevano gli occhi, suggerendo che la propriocezione muscolare è più importante della vista per il controllo posturale nei giovani adulti sani.

Inoltre, l’inclinazione all’indietro osservata durante la vibrazione del tendine d’Achille è stata mantenuta anche dopo la cessazione della vibrazione del tendine ed è stata accompagnata da estensione del tronco, inclinazione posteriore del bacino e flessione delle anche e delle ginocchia. Questi risultati indicano che la perturbazione prolungata dell’input propriocettivo dei muscoli delle gambe modifica la percezione della posizione verticale del corpo, alterando il controllo posturale.

Nel complesso, questi diversi approcci sottolineano il ruolo chiave della propriocezione delle gambe nel controllo posturale. I cambiamenti nel controllo posturale osservati negli adulti anziani potrebbero quindi riflettere, in parte, alterazioni dei fusi muscolari e delle loro vie neurali.

Invecchiamento

L’invecchiamento è associato a numerosi cambiamenti nel sistema neuromuscolare che si accompagnano a un generale declino delle prestazioni motorie, che si riflette in una diminuzione della forza muscolare massimale e nell’accuratezza del controllo della forza, nonché in un aumento delle escursioni del centro di pressione durante la stazione eretta non disturbata.

Da un punto di vista clinico, vale la pena notare che la diminuzione del controllo posturale è associata a un aumento del rischio di caduta.

anziano invecchiamento

È stato dimostrato che le alterazioni dei fusi muscolari e delle loro afferenze, insieme all’integrazione del segnale a livello sopraspinale, influenzano la percezione propriocettiva e il controllo posturale negli anziani.

Diverse linee di evidenza indicano che la propriocezione degli arti inferiori è alterata con l’invecchiamento e queste alterazioni comprendono, tra gli altri meccanismi, la diminuzione della sensibilità, dell’acutezza e dell’integrazione del segnale propriocettivo.

L’impatto di queste alterazioni sul controllo posturale si riflette in una maggiore oscillazione del corpo e nelle escursioni del centro di pressione, in una diminuzione della rilevanza del segnale propriocettivo per il controllo posturale, in un aumento della coattivazione degli antagonisti, in una maggiore dipendenza dalle informazioni visive e in un minore controllo automatico della posizione eretta.

Questi cambiamenti contribuiscono a diminuire la flessibilità del sistema posturale e, in ultima analisi, compromettono il controllo posturale e la capacità di adattamento ai cambiamenti delle condizioni interne o esterne.

Interventi specifici possono migliorare le prestazioni posturali attraverso i cambiamenti indotti con il sistema propriocettivo, anche se lavori futuri dovrebbero documentare le caratteristiche di tali interventi.

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