La postura come il movimento sono espressioni strategiche tramite le quali, il sistema in toto, si adatta alle condizioni esterne ed interne, cercando di raggiungere una relativa ergonomia generale durante lo svolgimento delle attività quotidiane.
Quando «qualcosa» (alterazione, decondizionamento di un recettore, di uno o più distretti muscolari, di una o più capacità, ecc.) tende a perturbare questo complesso sistema, ed il sistema non riesce consequenzialmente ad organizzare un’adeguata risposta, si manifestano dei compensi più o meno importanti.
Quando il compenso prevale su una sostanziale forma di equilibrio che dovrebbe mantenere il sistema, allora potrebbero manifestarsi delle compromissioni nella postura e nel movimento.
Correlazioni tra postura e movimento
Correlazioni che troviamo alla postura e il movimento tra la statica e la dinamica.
Il movimento può condizionare un assetto posturale, e anche le posture iniziano essere corrette o meno corrette mantenute nel tempo, possano apportare delle correlazioni nel movimento.
Un soggetto che ha una vita sedentaria mantenendo delle posture protratte nel tempo che siano più o meno negative o più o meno positive le riscontriamo anche nelle dinamiche motorie.
Un soggetto che ha una vita sedentaria e assume in maniera estremamente prolungata delle posture scorrette, porta il sistema ad adattarsi a quelle posture. Strutture che possono costruire una certa condizione a livello neurologico, a livello degli schemi posturali, programmi motori e anche delle strutture muscolo-scheletriche e a compromettere anche le dinamiche motorie.
Esercizio Funzionale e Correttivo hanno a sostegno appunto l’approccio metodologico in sé una valutazione. I due progetti metodologici li ritroviamo nel contesto in cui ci si pone delle domande, riuscire a determinare la condizione di un soggetto, partendo dal presupposto di base che per svolgere un coretto movimento, bisogna avere dei presupposti fondamentali.
I presupposti devono essere di tipo coordinativo, cognitivo, posturale e fisiologico. Quando vengono meno uno o più fattori di questa tipologia si può andare incontro a dei compensi.
Princìpi base delle fasi dell’approccio metodologico Esercizio Correttivo:
- Procedure di valutazioni statiche e dinamiche
- Test analitici
Fase di riequilibrio:
- Tecniche di rilasciamento miofasciale
- Stretching e mobilità articolare
- Tecniche di rinforzo analitico
Fase di integrazione:
- Coordinazione
- Equilibrio
- Attivazione del core
- Similitudini con la vita reale o con la disciplina sportiva
Princìpi teorici base dell’approccio metodologico EF:
- Individuazione delle esigenze funzionali attraverso l’analisi del modello di prestazione
- Individuazione delle esigenze funzionali attraverso l’applicazione dei test
- Programmazione degli esercizi con approccio propedeutico finalizzato alla costruzione di un gesto attraverso l’attivazione delle catene muscolari coinvolte nello stesso
Se si vogliono superare determinate difficoltà funzionali, deve essere intrapreso un lavoro di preparazione specifica, sempre a partire da una buona analisi funzionale (Le Boulch).
Webinar Scienze Motorie TV+
Correlazioni e rapporti tra Esercizio Funzionale e Correttivo
Il docente Paolo Bartolucci – Ricercatore e Trainer
Laureato in Scienze Motorie e Specialista in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate presso l’Università degli Studi dell’Aquila. È Chinesiologo, Posturologo, Docente a contratto e Imprenditore, in ATS è Autore e Trainer per i corsi di formazione Taping Elastico®, Ginnastica Posturale® e Esercizio Funzionale®.
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