Esercizio Correttivo®: l’Auto-Rilasciamento Muscolo-Fasciale

Di:   ScienzeMotorie  |  6 Aprile 2015

Il metodo di Esercizio Correttivo, dopo una accurata analisi della funzionalità posturale e muscolare statica e dinamica, si basa su 2 fasi suddivise in 4 tecniche. L’auto-rilasciamento muscolo-fasciale o self myofascial release (SMR) è la prima tecnica del metodo Esercizio Correttivo. Uno dei primi autori a parlare di rilasciamento muscolo-fasciale fu Mark Barnes (1997), in seguito molti altri autori hanno continuato a ricercare in questa direzione.
Il SMR prevede l’utilizzo di rotoli di schiuma pressata o materiale misto sopra i quali il soggetto che li utilizza lascia scorrere le zone del corpo che intende massaggiare. Questa pratica sembra essere assimilabile ad una tecnica di massaggio con il vantaggio/svantaggio che può essere svolta indipendentemente dalla presenza di un operatore (Paolini, 2009). Lo scopo del SMR è quindi quello di auto massaggiare, con piccoli movimenti le zone corporee tese e ridurre così le possibili aderenze fibrose presenti tra gli strati del tessuto muscolo-fasciale.

La pressione da applicare è variabile a seconda della zona corporea e della sensazione di dolore che si avverte una volta che si è a contatto con il rotolo di schiuma: si dovrà applicare una pressione utile a far avvertire una sensazione dolorifica ma non eccessiva. Lo stimolo nocicettivo (controllato e sopportabile) è di fondamentale importanza in quanto una sua riduzione nel tempo durante l’esercizio indica una riduzione del tensionamento muscolo-fasciale. I gruppi muscolari su cui il SMR sembra agire meglio sono sicuramente quelli vasti e superficiali specie dell’anca e dell’arto inferiore in toto (Henry, 2011) ma un ottimo effetto può essere ottenuto sulle porzioni laterali del muscolo gran dorsale e sui muscoli paravertebrali lombari e dorsali. Per i muscoli anteriori del tronco e per l’arto superiore invece è più consigliato l’uso di una pallina rigida. La tecnica di auto-massaggio di movimento sul rotolo di schiuma densa può essere diversa e varia:

• semplice stazione sul punto di dolore,
• stazionamento sul punto di dolore con annesso movimento del segmento articolare per far scorrere la muscolatura bersaglio sulla fascia portandola in allungamento/accorciamento,
• massaggio e movimenti lenti e pressori sui punti di rigidità,
• mix delle modalità precedenti. Ad ogni modo la letteratura indica che la modalità di massaggio in direzione medio-laterale sia migliore di quella antero-posteriore in termini di aumento del ROM e della flessibilità post massaggio (Peacock et al., 2015).

L’utilizzo di procedure di SMR è quindi suggerito prima della prestazione o dell’allenamento in virtù degli effetti benefici che sembra avere sulla funzionalità endoteliale vascolare (Okamoto et al., 2014), sulla riduzione del DOMS (Pearcey et al., 2015) e sulla percezione di fatica (Healey et al., 2014). Va ad ogni modo sottolineato che seppure questa attività al momento sembri non avere effetti negativi sulla performance (Healey et al., 2014) è una pratica che si svolge pur sempre a terra e in condizioni di relativo rilassamento sia del sistema muscolare che di quello vascolare, per questa ragione questo lavoro andrebbe inserito nelle primissime fasi della seduta allenante e seguito immediatamente dopo da un riscaldamento dinamico che consenta al corpo di attivare quei gruppi muscolari che risultano potenzialmente vascolarizzati meglio dopo il protocollo di SMR. Gli effetti sulla performance, specie di natura esplosiva, sono tutt’ora fonte di studio da parte dei ricercatori per cui un corretto riscaldamento a seguito dei protocolli di auto-rilasciamento muscolo-fasciale è sempre suggerito, in special modo per i muscoli lavorati e stimolati con i rotoli di schiuma densa (Foam Roller).

Bibliografia

1. Branes MF. The basic science of myofascial release: Morphologic change in connective tissue. J Bodywork Move Ther. 1997; 1(4):231-238.
2. Henry T. Resistance training for Judo: functional strength training concepts and principles. Strength and Conditioning Journal. 2011; 33 (6):40-49.
3. Okamoto T, Masuhara M, Ikuta K. Acute effects of self-myofascial realease using a foam roller on arterial function. J Strength Cond Res. 2014; 28(1):69-73.
4. Paolini J. Review of myofascial realease as an effective massage therapy technique. Athletic Therapy Today. 2009; 14(5):30-34.
5. Peacock CA, Krein DD, Antonio J, Sanders GJ, Silver TA, Colas M. Comparing acute bouts of sagittal plane progression foam rolling vs frontal plane progression foam rolling. J Strength Cond Res. 2015; Feb 3.
6. Pearcey GE, Bradbury-Squires DJ, Kawamoto JE, Drinkwater EJ, Behm DG, Button DC. Foam rolling for delayed-onser muscle soreness and recovery of dynamic performance measures. J Athl Train. 2015; 50(1):5-13.
7. Healey KC, Hatfield DL, Blanpied P, Dorfman Leah R, Reibe D. The effects of myofascial release with foam rolling on performance. J Strength Cond Res. 2014; 28(1):61-68.

Articolo a cura di:
Luca Russo Ph.D.
Dott. Scienze Motorie, Tecnico Ortopedico, Posturolgo
www.dottlucarusso.com

Roberto Benis
Dott Scienze Motorie, Posturologo, Massofisioterapista, Osteopata
www.robertobenis.com

Articolo tratto da: www.eserciziocorrettivo.com