Come diventare insegnanti di Educazione Fisica

Come diventare insegnanti di Educazione Fisica
23 settembre 2013

Il seguente articolo si propone di analizzare il percorso di studi che porta ad essere insegnanti di Educazione Fisica.

Il Tirocinio Formativo Attivo è il corso da svolgere per essere abilitati ad accedere alle classi di concorso della scuola secondaria di I e II grado. La durata prevista è di un anno, corrispondente a 60 CFU; delle ore previste, 475 sono destinate al tirocinio diretto o indiretto.
Secondo la normativa vigente per ogni anno di Tirocinio si può accedere ad una singola classe di concorso.

È possibile accedere al corso essendo in possesso dei seguenti requisiti:

  • Laurea vecchio ordinamento (prevista dal d.m. 39/38) comprensiva nel piano di studio degli esami necessari per l’abilitazione all’insegnamento;
  • Laurea specialistica o magistrale prevista dal d.m. 22 del 2005, che prevede l’ottenimento dei CF  necessari per l’abilitazione all’insegnamento;
  • Diploma ISEF (Tirocinio per Scienze Motorie).

ATTENZIONE! Non è possibile accedere al corso con debiti formativi, bisogna avere i titoli di studio richiesti e aver conseguito tutti i crediti formativi.
Sono inoltre esclusi dalla possibilità di accedere al TFA i soggetti in possesso di una laurea triennale e coloro che sono già abilitati alla classe di concorso in questione secondo il d.m. 354 del 1998.

I docenti ammessi al Ssis che hanno poi smesso di frequentare e coloro che, in base alla loro posizione in graduatoria hanno diritto ad un’ulteriore specializzazione, possono accedere al corso senza dover superare il test di selezione.

I TFA vengono attivanti presso le Università e secondo le classi di concorso in vigore. Per l’a.a. 2011/2012 sono stati messi a disposizione 4275 Tirocini per la scuola secondaria di I grado, mentre 15792 Tirocini per la scuola secondaria di II grado.

L’esame di ammissione al Tirocinio Formativo Attivo si suddivide in tre parti:

  • Test preliminare redatto dal Miur: vuole constatare il livello di preparazione in merito alle materie delle diverse classi di concorso e il livello di conoscenza della lingua italiana. I quesiti saranno identici per ogni classe; 60 domande da svolgere in tre ore, che prevedono una risposta a scelta tra 4 differenti opzioni.
    Ogni risposta esatta vale 0,5 punti, zero punti vengono dati in caso di errore o di risposta mancante. Per accedere alla fase successiva è necessario ottenere un punteggio pari o superiore a 21/30.
  • Prova scritta predisposta dai singoli atenei: si vuole constatare la conoscenza specifica nella classe di concorso di riferimento. Si andranno dunque a valutare l’abilità nell’analisi, nell’interpretazione e nell’elaborazione di testi e la dimestichezza con la lingua italiana e le lingue straniere (nei TFA per l’insegnamento di queste). Se è necessaria una competenza in lingue classiche si dovranno sostenere prove di traduzione; nell’ambito delle discipline scientifiche e tecniche si svolge anche un test pratico. Per accedere alla fase successiva è necessario ottenere un punteggio pari o superiore a 21/30.
  • L’esame orale viene definito autonomamente delle Università: si articola in base alle differenti classi di concorso, il superamento è previsto ottenendo un risultato di 15/20. Se la classe di concorso si riferisce all’insegnamento di lingue straniere la prova viene svolta in lingua, se ci si trova nell’ambito delle discipline artistiche (musica, arte etc.) può essere prevista una dimostrazione pratica.

La graduatoria sarà elaborata in centesimi, ogni soggetto otterrà come punteggio la somma dei risultati delle tre singole prove.

A tale risultato si aggiungerà il numero di punti che ogni candidato ottiene attraverso la valutazione dei titoli di studio (voto laurea, votazione esami, curriculum vitae, altri titoli professionali); indicazioni precise in merito si trovano nell’allegato A (http://attiministeriali.miur.it/media/180462/allegato_a.pdf) relativo al decreto legislativo in materia. I titoli presi in considerazione sono quelli in possesso del candidato al termine di consegna della domanda.
A parità di punteggio si favorisce il soggetto con maggiore anzianità presso il sistema scolastico, nel caso tale variabile non possa essere presa in considerazione si favorisce il candidato più giovane anagraficamente.

Vediamo alcuni esempi di valutazione per punteggi extra:

SERVIZIO PRESSO ISTITUTI PUBBLICI (nella specifica classe di concorso):

a)      360 giorni: 4 punti

b)      Da 361 a 540 giorni: 6 punti

c)      Da 541 a 720 giorni: 8 punti

d)      Da 721 giorni: 2 punti per ogni ulteriori 180 giorni.

MEDIA ESAMI UNIVERSITÀ:

a)      28/30: 2 punti

b)      29/30: 3 punti

c)      30/30: 4 punti

VOTO TESI DI LAUREA MAGISTRALE:

a)      Da 101 a 105/110: 2 punti

b)      Da 106 a 110/110: 3 punti

c)      110 e lode: 4 punti

ALTRI PUNTI:

a)      Dottorato di ricerca inerente alla classe di concorso: 6 punti

b)      Due anni di ricerca scientifica inerente alla classe di concorso: 4 punti

c)      Pubblicazioni o ulteriori titoli  inerenti alla classe di concorso: 4 punti

La prova di ammissione è aperta e organizzata per essere accessibile ai disabili e per coloro che soffrono di disturbi particolari di apprendimento.
La prima prova, predisposta dal Ministero, si svolgerà contemporaneamente in tutti gli atenei, che però organizzeranno in maniera autonoma la parte successiva della selezione.
Se al termine delle selezioni il numero degli ammessi è minore dei posti a disposizione, il corso partirà con un numero minore di partecipanti, in nessun caso vengono integrati altri candidati o si aumenta il numero di posti attivati.
La frequenza del Tirocinio Formativo Attivo prevede un investimento da parte del tirocinante in media corrispettivo alla frequenza di un anno accademico universitario.

PREPARARSI ALL’ESAME DI AMMISSIONE

I contenuti specifici da studiare sono quelli indicati:

  • Nel decreto ministeriale della pubblica istruzione n. 357 del 11 agosto 1998 (consulta);
  • Nel decreto legislativo n. 59 del 19 febbraio 2004 (consulta), aggiornato successivamente secondo il decreto del Ministro della pubblica istruzione “Indicazioni per il curricolo” (31-07-2007);
  • Nel decreto del MIUR n. 211 del 7 ottobre 2010 (consulta);
  • Nelle direttive n. 57 e 65 (luglio 2010) del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.

I candidati per ogni diversa classe di concorso dovranno prepararsi sugli argomenti specifici di ogni disciplina.
La prova non prevede quesiti in pedagogia.

ALTRE COMPETENZE

La partecipazione al TFA prevede l’acquisizione di competenze in lingua inglese  e competenze digitali.
Per ottenere l’abilitazione i frequentanti devono pertanto ottenere la certificazione in lingua inglese del livello B2 (in fase di selezione la conoscenza della lingua non è discriminante se non per le classi di studio rivolte all’insegnamento delle lingue straniere).
Per le conoscenze digitali non si è ancora stabilito un livello ufficiale di competenza, ma richiede di saper utilizzare i linguaggi multimediali per finalità comunicative e l’uso di laboratori virtuali.

TFA: COME SI SVOLGE

Il Tirocinio Formativo Attivo non può essere svolto contemporaneamente ai dottorati di ricerca e a qualunque altro corso, in Italia o all’estero,  che prevede l’ottenimento di crediti formativi universitari oppure accademici.
La frequenza è obbligatoria, per accedere all’esame di abilitazione è necessario essere stati presenti

  • Al 70% dei corsi in scienze dell’educazione
  • All’80% delle ore di tirocinio diretto ed indiretto
  • Al 70% dei corsi di didattiche disciplinari
  • Al 70% delle ore di laboratorio pedagogico-didattico

Ogni partecipante al TFA deve redigere, al termine del tirocinio presso gli istituti, una dettagliata relazione sul lavoro svolto assieme all’insegnate tutor che è gli era stato assegnato.

Il Tirocinio Formativo Attivo prevede diverse fasi:

  • Lezioni in scienze dell’educazione
  • Corsi di didattiche disciplinari, anche pratici, per integrare la didattica all’approccio disciplinare
  • 475 ore di tirocinio diretto ed indiretto presso le scuole, con il supporto di un insegnate tutor. Si alterneranno fasi di osservazione e fasi di partecipazione attiva alla lezione. Per almeno 75 ore ci si dovrà dedicare allo sviluppo delle capacità per insegnare e integrare alle classi i soggetti disabili.
    I tirocini vengono svolti presso istituti scolastici convenzionati con le Università che attivano il TFA; se il tirocinante svolge già servizio in una scuola, si può convenzionare tale istituto al fine di non interrompere tale prestazione.
  • Laboratori pedagogici-didattici, per riflettere e confrontare l’esperienza del tirocinio con le pratiche educative studiate.

Il Tirocinio Formativo Attivo

si conclude con l’esame finale che abilita all’insegnamento; tale prova si basa sulla valutazione del lavoro durante il tirocinio (max. 30 punti), dell’esposizione  della relazione finale in merito a questo (max. 10 punti) e della presentazione orale di un programma didattico relativo ad un argomento deciso dalla commissione (max. 30 punti). Si supera l’esame ottenendo un minimo di 50/70.
A tale punteggio si aggiunge la media ponderata degli esami della laurea magistrale o della specialistica e di quella degli esami svolti durante il tirocinio.
Il voto finale di abilitazione all’insegnamento è dunque espresso in centesimi.

Il TFA è una misura transitoria, finché non saranno attivate le specialistiche che abiliteranno all’insegnamento; sarà dunque il secondo anno di queste a sostituire il Tirocinio Formativo.
Coloro che hanno superato l’esame possono accede a concorsi, alle selezioni nelle scuole primarie e alla II fascia delle graduatorie di istituto (per gli insegnati abilitati ma non nelle graduatorie ad esaurimento).

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