Tipi di fibre muscolari

Di:   Paolo Bartolucci  |  12 Luglio 2022

I muscoli scheletrici sono suddivisi in 3 gruppi, in base alla tipologia delle fibre di cui sono formati.

Classificazione delle tipologie di fibre muscolari

Caratteristiche strutturali e funzionali del muscolo scheletrico

  • Le fibre di tipo I sono lente e ossidative.
  • Le fibre di tipo II a sono rapide e ossidative.
  • Le fibre di tipo II b sono rapide e glicolitiche.

Tipi di fibre muscolari

Fibre I

Le fibre I, lente e ossidative, sono resistenti agli stati di fatica e sono reclutate nei movimenti di rilasciamento e nella fase lenta della locomozione. Possono sviluppare potenza aerobica, ovvero la forza nell’unità di tempo e hanno picchi di forza non molto alti. Per spiegare gli effetti di potenza aerobica a livelli massimali, basti pensare a un maratoneta.

Fibre II a

Le fibre II a, rapide e ossidative, hanno la capacità di produrre picchi più alti di forza e anche un maggiore output di potenza rispetto alle precedenti.

Inoltre, poiché si contraggono con il meccanismo anaerobico, creano scorie metaboliche. L’esercizio anaerobico, che può variare da moderato a intenso, genera un debito di ossigeno relativo allo stato dell’allenamento del soggetto con relativo aumento della produzione di lattato ematico. Anche le capacità di recupero e smaltimento sono relativi allo stato dell’allenamento del soggetto.

Lo smaltimento del lattato prodotto durante lo sforzo può variare da pochi minuti ad alcune ore. Alcuni studi hanno dimostrato che per soggetti allenati a cui viene somministrato un recupero attivo della durata di circa 40’ con una variabile del 35/65% del VO2MAX dopo uno sforzo massimale induce un miglioramento della rimozione del lattato.

Fibre II b

Le fibre del tipo II b, rapide e glicolitiche, si contraggono con un meccanismo anaerobico di breve durata, generando una resistenza ad alti carichi e risposte massimali. Altissima potenza nell’esercizio, rapide contrazioni e velocissima risposta motoria. Questa caratteristica strutturale è un’espressione che caratterizza la genetica muscolare: la costituzione anatomica è definita per una numerosità di proteine contrattili destinate a questa risposta.

La proporzione del numero di fibre cambia in relazione alla performance. Ad esempio, uno sprinter potrà avere una percentuale muscolare composta dal 75-80% di fibre rapide, mentre un corridore di lunghe distanze, avrà la stessa percentuale di fibre lente.

Le fibre rapide tendono a svilupparsi in particolari specialità: forza molto elevata e potenza nel tempo – la cosiddetta esplosività – e riescono a reclutare una quantità di fibre molto elevata, giustificando il 70-75% di fibre che possiede un muscolo così costruito.

La forza è una caratteristica che si può sviluppare, le cui determinanti sono:

  • diametro trasverso dei muscoli (2-3 kg per cm2 di area trasversa)
  • numero di fibre rapide
  • capacità di reclutamento delle unità motorie
  • coordinazione intramuscolare e intermuscolare (capacità della muscolatura agonista e antagonista di lavorare sinergicamente)
  • lunghezza iniziale del muscolo
  • numero di unità motorie reclutate

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