Test di Conconi

Di:   ScienzeMotorie  |  14 Luglio 2021

Il test di Conconi ha come obiettivo quello di identificare a quale livello di intensità – espressa in funzione della massima frequenza cardiaca (Hrmax) o del massimo consumo di ossigeno (VO2Max) – si collochi la soglia del lattato.

Il punto di accumulo di lattato ematico – onset of blood lactate accumulation (OBLA) – viene normalmente collocato a 4mmol di lattato per litro di sangue.

Acido lattico

È un prodotto di scarto della glicolisi anaerobica ed un acido forte. A pH compatibile con il funzionamento muscolare (7.24 +/- 0.5) è particolarmente instabile e tende a dissociarsi in maniera quasi istantanea in lattato (L) e idrogeno H+. L’accumulo di ioni H+ è responsabile di una serie di cambiamenti a livello funzionale che limitano l’abilità della cellula muscolare di compiere lavoro, compromettendo la prestazione. L’acidosi dovuto ad un calo di pH a livello della cellula muscolare viene considerata come la causa di un calo prestativo definito come peripheral fatigue.

Lattato

La produzione di lattato a riposo si aggira intorno alle 0.8-1.5 mmol/L.

All’aumentare del dispendio energetico, una quota superiore di ATP viene prodotta per via anaerobica (glicolisi) e la quota di acido lattico prodotta aumenta.

Il punto di flessione nella curva del lattato viene normalmente definito soglia del lattato o lactic threshold. Tuttavia, la quota di lattata rimossa – lactate clearance – a livello del muscolo scheletrico è tale per la quale l’accumulo tissutale di lattato è relativamente modesto.

La rimozione del lattato è un fenomeno ben più complesso di quanto possa sembrare e coinvolge diversi meccanismi fisiologici:

  • Ossidazione del lattato a livello del tessuto muscolare
  • Conversione del lattato in glucosio attraverso il ciclo di Cori a livello epatico
  • Effetto tampone di sostanze come il bicarbonato o la carnosina

A livello di condizionamento metabolico, la maggior opportunità di intervento per migliorare la capacità di rimozione del lattato è aumentare i processi ossidativi durante la fase di recupero attivo.

Definire la soglia del lattato ha quindi una funzione particolarmente importante nel definire protocolli di allenamento mirati ad aumentare la capacità aerobica e la capacità di prestazione in attività di tipo continuativo ma anche in sport di natura mista con intervalli di lavoro aerobico ad alta intensità e momenti di recupero passivo. È necessario tuttavia poter associare ad un valore di lattato ematico superiore alle 4 mmol/L un valore di riferimento oggettivo espresso in %HRmax o %VO2Max.

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Protocollo del test di Conconi

Il test di Conconi si svolge di norma sulla pista di atletica e richiede l’uso di un cardiofrequenzimetro per la rilevazione della frequenza cardiaca. Il protocollo prevede, dopo un normale riscaldamento, l’esecuzione di una serie di tornate della durata di 200m a ritmo progressivamente crescente con incrementi di 0.5 km/h nel ritmo di corsa a partire da una velocità standard di 8-9 km/h. Il protocollo più comunemente utilizzato prevede di coprire un minimo di 12-16 tornate.

Sebbene il test di Conconi dal punto di vista pratico si dimostri facile da utilizzare e relativamente accurato, il presupposto teorico sul quale si basa – la possibilità di definire con certezza matematica il punto di deflessione della curva velocità-HR – si è dimostrato non essere infallibile. Tuttavia, studi recenti hanno dimostrato un margine di errore inferiore al 3.5%. Un valore definito come accettabile a patto che venga mantenuto un certo grado di costanza nell’esecuzione del test e nel riportare i dati (tester reliability).

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