Il grande bluff della Biomeccanica – Parte 1

Di:   Luca Russo  |  25 Agosto 2022

Biomeccanica e bluff

La Biomeccanica merita dignità e sempre più spesso negli ambiti professionali relativi alle Scienze Motorie e alla salute così come anche nella medicina e nelle professioni sanitarie si parla di Biomeccanica alludendo di fatto ad altro.

Si parla di Biomeccanica

-alludendo alle funzioni muscolari, ai movimenti articolari, alla tecnica esecutiva di un determinato gesto,

-descrivendo qualitativamente un movimento nel suo insieme.

Tuttavia, la Biomeccanica:

  • NON è la stessa cosa dell’anatomia funzionale
  • NON è la stessa cosa della fisiologia articolare
  • NON è la stessa cosa della tecnica sportiva
  • NON è la stessa cosa della chinesiologia

La Biomeccanica è lo studio delle forze interne ed esterne che governano un movimento attraverso quelli che sono i metodi d’indagine specifici della statica, della dinamica e della cinematica. Per parlare di Biomeccanica dobbiamo misurare il movimento evitando di limitarci esclusivamente a descriverlo.

Eppure nonostante questa chiara definizione che ci accompagna dai lontani anni ’70 dello scorso secolo, continuiamo a trovare fonti web, progetti formativi e libri che parlano di Biomeccanica per il personal trainer o per l’allenatore o per il terapista di turno che invece parlano di altro. Non offrono alcun tipo di misurazione e non hanno un approccio legato ai metodi specifici della statica, della dinamica e della cinematica.

Questo è il grande bluff della Biomeccanica, una parola abusata e usata in maniera tanto sbagliata da far invidia alle più conosciute e odiose “resilienza” e “piuttosto che”.

Gli errori concettuali di base

Alla base di ogni errore solitamente ci sono delle motivazioni più o meno chiare e comprensibili.

Lo scopo di queste righe è quello di analizzare insieme quali possono gli errori concettuali che portano ad un uso tanto errato quanto concettualmente inutile del termine Biomeccanica. Con la finalità di invitare il lettore a riconoscere questi aspetti quando vengono lette informazioni sulla Biomeccanica. In modo da distinguere con coscienza e consapevolezza le informazioni autorevoli da quelle di sedicenti autori.

Distinguiamo almeno tre tipologie di errori e/o lacune che generano il problema dell’uso errato della parola Biomeccanica.

Questi sono in qualche maniera sequenziali e connessi tra loro.

  1. Primo errore: la conoscenza e consapevolezza che per parlare di vera Biomeccanica bisogna conoscere la matematica e la fisica. Questo è tra gli errori, o ancora meglio, tra le distorsioni cognitive più frequenti. Si pensa infatti che per parlare di Biomeccanica del movimento umano sia necessario e sufficiente conoscere l’anatomia funzionale (ovvero il funzionamento delle strutture anatomiche) e la relativa fisiologia articolare. Questo è senza dubbio un presupposto fondamentale ma allo stesso tempo vanno conosciute delle leggi matematiche e fisiche, senza le quali è difficile o meglio risulta errato parlare di reale Biomeccanica. A cosa conduce questo tipo di errore? Semplice. Conduce alla forma più abusata di uso errato della parola Biomeccanica ovvero parlare di anatomia funzionale e fisiologia articolare spacciandola per Biomeccanica e creando confusione tra gli operatori del settore.
  2. Secondo errore: estrema semplificazione dei concetti e dei modelli matematici e fisici applicandoli in maniera errata. Questo è un errore che ha della “buona fede” ma dimostra allo stesso tempo scarsa attenzione da parte dell’operatore. Un esempio di questo tipo di errore è quello dell’immagine sottostante, presa da un vecchio libro che si occupa di pallacanestro e biomeccanica ma che in realtà di vera Biomeccanica ha poco o nulla.
    bluff biomeccanica1Dov’è l’errore in questa immagine? Se ad una prima osservazione l’immagine può sembrare corretta e interessante in realtà bisogna ricordare che la palla, che sta per essere spinta verso il basso nell’immagine di sinistra cadrebbe comunque da sola a terra per gravità. Per cui non è una resistenza contro la quale applicare una potenza e inoltre la potenza stessa non andrebbe applicata dove è stata disegnata. Nell’immagine di destra invece si invertono i fattori di potenza e resistenza ma il modello resta errato perché la palla non genera una potenza ma semmai una resistenza da controllare per il successivo palleggio. Questa tipologia di estrema semplificazione di leggi matematiche e fisiche porta nuovamente a distorsioni cognitive confondendo gli operatori del settore.
  3. Terzo errore: convinzione che la Biomeccanica indichi il corretto movimento. Questo errore è direttamente collegato con il precedente (che a sua volta è collegato con il primo errore) perché il passaggio mentale che solitamente si fa è: “se la fisica mi dice come avviene un movimento allora quella è la modalità corretta”. Tuttavia il ragionamento precedente si fonda su conoscenze errate e soprattutto lo studio Biomeccanico di un gesto non c’entra nulla con la correttezza o meno del gesto stesso. Attraverso le leggi della statica, della dinamica e della cinematica possono essere infatti studiati gesti sia errati che corretti tecnicamente al fine di compararli per trovarne le differenze. Per cui le frasi che spesso si sentono dire sui campi come: “è la Biomeccanica del gesto che lo richiede” o ancora “il tuo gesto è Biomeccanicamente scorretto”, sono delle frasi errate che di fatto non hanno alcun tipo di significato se non supportate da una reale analisi Biomeccanica. E una misurazione dei parametri statici, dinamici e cinematici.

In ambito di Scienze Motorie, salute, professioni sanitarie etc. siamo tutti più o meno colpevoli di aver commesso almeno uno di questi tre errori. Io stesso per primo li ho commessi. Per tale ragione li ho elencati; perché li ho commessi in passato, li ho riconosciuti e oggi cerco di evitarli. Molti anni fa ad esempio scrissi per gli allenatori di pallacanestro un documento sull’analisi Biomeccanica di diverse tipologie di tiro nel basket. Alla luce di questi tre errori descritti, posso affermare che quel documento li conteneva tutti e non c’era traccia di reale Biomeccanica.

Come non farti ingannare

Come evitare allora questi errori, uscire dal tunnel della confusione e avvicinarsi maggiormente alla reale Biomeccanica? La risposta a questa domanda la si ottiene con due mosse:

  1. Studiare la vera Biomeccanica.
  2. Cominciare ad interessarsi di analisi del movimento in senso lato e cominciare dalla Chinesiologia per arrivare poi alla Biomeccanica.

Perché questa seconda proposta?

Perché la Biomeccanica è una parte della Chinesiologia ovvero dello studio del movimento umano in senso lato. Per il settore delle Scienze Motorie, così come anche per quello delle professioni sanitarie e mediche, spesso è infatti molto più interessante saper descrivere come si effettua un movimento e quali strutture anatomiche ne sono coinvolte, più che descriverlo in termini cinematici.

Non a caso, Knudson in “Fundamentals of Biomechanics” scrive infatti “La Chinesiologia è lo studio accademico del movimento umano, e la Biomeccanica è una delle tante sottodiscipline accademiche della Chinesiologia. La Biomeccanica nella Chinesiologia implica la precisa descrizione del movimento umano e lo studio delle cause del movimento umano”.

Da questa distinzione nasce lo schema proposto nel mio libro “Biomeccanica”:

Schema Biomeccanica

Questo schema riassume i diversi domini culturali che confluiscono nella Chinesiologia. Alcuni vi sono totalmente dentro come la fisiologia articolare e la tecnica di movimento. Altri invece hanno dei punti in comune con la Chinesiologia ma non vi sono totalmente dentro. La Biomeccanica è uno di questi. La parte del dominio culturale della Biomeccanica che è in comune con la Chinesiologia rappresenta il mondo delle misurazioni dei parametri biomeccanici ad appannaggio delle Scienze Motorie e della salute mentre la parte in basso che non tocca la Chinesiologia è il mondo della modellizzazione matematico/fisico/ingegneristica della Biomeccanica. Ecco come ogni area ha più o meno contatto con la Chinesiologia ed ecco come è possibile non cadere più nel bluff dei sedicenti “Biomeccanici”.

Bibliografia:

  • Knudson D. Fundamentals of Biomechanics. Second edition. Springer, New York, NY; 2007
  • Russo L. Biomeccanica. Principi di biomeccanica e applicazioni della video analisi al movimento umano. ATS – Giacomo Catalani Editore, Arezzo, 2019.

Libro Biomeccanica