Attività fisica adattata nei soggetti parkinsoniani

Di:   Francesco Galiano  |  17 Gennaio 2022

Il morbo di Parkinson

Il morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa che provoca disfunzioni motorie e cognitive. Tale patologia è il risultato di un danno alla via nigrostriatale dopaminergico del mesencefalo, che si traduce in una riduzione del neurotrasmettitore di dopamina. Ciò comporta per il soggetto sintomi quali: bradicinesia, rigidità, tremore a riposo, instabilità posturale e anomalie della deambulazione. Molto pericolosi, infatti, sono anche gli episodi di Freezing, caratterizzati da un’improvvisa incapacità a muoversi durante l’esecuzione di una sequenza di movimenti.

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Tuttavia, nonostante le cause della malattia siano ancora sconosciute, sono stati teorizzati altri fattori da tenere in considerazione, come lo stress ossidativo, le tossine, le condizioni genetiche o di origine ambientale.

Focalizzandoci con maggiore attenzione sui dati epidemiologici, la patologia colpisce circa il 3 per mille della popolazione mondiale; basti pensare che in Italia circa 400 mila abitanti sono affetti da essa. Per la valutazione dei segni clinici da parte di uno specialista non possono essere utilizzati test diagnostici definitivi. Per questo le varie sintomatologie sono segni fondamentali per la diagnosi clinica. Gli strumenti clinici utilizzati comprendono la scala UPDRS (Unified Parkinson’s Disease Rating Scale). Quest’ultima è costituita da quattro parti:

  • Parte I (esperienze nonmotorie della vita quotidiana)
  • Parte II (esperienze motorie della vita quotidiana)
  • Parte III (valutazione motoria)
  • Parte IV (complicanze motorie)

Parkinson: Raccomandazioni per il trattamento

La selezione del tipo di esercizio fisico dipende dalla gravità del morbo di Parkinson. L’obiettivo principale di ciò è ritardare la disabilità, prevenire le complicazioni secondarie e migliorare la qualità della vita. Il trattamento della patologia viene svolto con esercizi fisici strutturati in frequenza, intensità, tempo e tipo. Il programma di allenamento consta in:

Allenamento cardiorespiratorio

Gli allenamenti fisici che prevedono l’utilizzo di ergometri, tapis roulant e che coinvolgono la parte inferiore del corpo, hanno progressivamente portato miglioramenti nell‘assorbimento massimo di ossigeno (VO2max) e benefici di carattere cardiorespiratorio. La programmazione dell’allenamento varia della durata di 30 60 minuti, ad intensità dal 60% al 80% della frequenza cardiaca di riserva. Questi esercizi devono essere svolti con una frequenza da 2 a 5 giorni alla settimana per 48 settimane. Infine, sono consigliate attività prolungate, ritmiche che impiegano i grandi gruppi muscolari (come ad esempio il nuoto, la camminata o il ballo).

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Allenamento di resistenza

Gli studi esistenti dimostrano che il resistance training produce un miglioramento muscolare nelle persone con morbo di Parkinson. Questi programmi utilizzano regimi di allenamento composti da 1 a 3 serie da 8 a 15 ripetizioni eseguite su 2 o 3 giorni alla settimana. L’intensità dell’esercizio varia dal 40% al 50% di una ripetizione massimale per soggetti che iniziano a migliorare la forza, mentre dal 60 al 80% di 1 RM per praticanti più avanzati. La durata dell’allenamento varia da 8 a 12 settimane e deve consistere in esercizi di resistenza che coinvolgano gli arti inferiori, con esercizi a catena cinetica chiusa, come la leg press seduta o lo squat.

Le attuali linee guida sull’esercizio raccomandano una minore intensità e ripetizioni di esercizi più elevate per individui sedentari e anziani che iniziano queste sessioni. Livelli di fitness, età e precedenti esperienze di esercizio devono essere presi in considerazione.

Allenamento per la mobilità articolare

La frequenza degli allenamenti varia da 2 a 3 giorni alla settimana, anche se quotidianamente produce maggiori risultati. Per quanto riguarda l’intensità bisogna mantenere un allungamento statico nel punto di lieve fastidio da 10 a 30 secondi, così come consigliato per la maggior parte degli adulti. Nelle persone anziane, bisogna mantenere un tratto da 30 a 60 secondi per avere maggiore beneficio. Un obiettivo ragionevole è quello di eseguire 60 secondi di tempo totale di allungamento per ogni esercizio. Particolare attenzione è prevista per gli arti superiori e la colonna vertebrale. La tipologia di esercizi che riguardano la flessibilità statica (attivo o passivo), flessibilità dinamica, e PNF (Propioceptive Neuromuscolar Facilitation) sono vantaggiosi.

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Allenamento con esercizi neuromotori

Gli esercizi neuromotori sono consigliati con una frequenza di 23 giorni alla settimana. Per quel che riguarda l’intensità effettiva dell’allenamento, questa purtroppo non è ancora stata stabilita. Quindi sarà svolta in base al livello di tolleranza dell’individuo. Il tempo consigliato varia da 10 a 15 minuti al giorno, mentre da 30 a 60 minuti al giorno può essere necessario per le persone a rischio di caduta. Per quanto riguarda gli esercizi che coinvolgono abilità motorie (come ad esempio, equilibrio, agilità, coordinazione e andatura) esercizio di PNF, e diverse attività (ad esempio, Tai Chi e Qigong) sono raccomandati per migliorare e mantenere in funzione il fisico e ridurre le cadute nei soggetti inclini a questo rischio.

Parkinson: Conclusioni

Abbiamo osservato come l’allenamento costituisca un importante fattore di mantenimento della funzione motoria. Il lavoro, quindi, spetterà a uno specialista del movimento (su indicazione del medico curante o di un gruppo di lavoro multidisciplinare), che, grazie alla sua preparazione nel settore in questione potrà “somministrare” esercizio fisico, seguendo così le linee guida corrette per il trattamento della malattia di Parkinson. Tuttavia, quando si prescrive l’esercizio fisico, è sempre importante tenere in considerazione lo stato della malattia, le comorbidità, la funzione fisica e le risposte fisiologiche atipiche.

Bibliografia:

  • PARKINSON’S DISEASE A Comprehensive Approach to Exercise Prescription for the Health Fitness Professional (by Paul M. Gallo, M.A., ATC, CES, CSCS and Carol Ewing Garber, Ph.D., FACSM, FAHA, RCEP).
  • ACSM linee guida per la valutazione funzionale e la prescrizione dell’esercizio fisico (American college of sports medicine).

Sitografia:

  • http://comitatoparkinson.it/inumeridelparkinsoninitalia/