04 aprile 2022

In anatomia la spalla è un complesso articolare formato da 4 ossa: omero, scapola, clavicola e sterno che danno vita a 5 articolazioni, tre vere e due false o funzionali.

Articolazioni vere

L’omero si articola con la scapola: articolazione scapolo-omerale o gleno-omerale.

La clavicola si articola con lo sterno: articolazione sterno-claveare.

La clavicola si articola con la scapola: articolazione acromion-claveare.

Articolazioni funzionali

  • Scapolo-toracica
  • Sottodeltoidea

Articolazione gleno-omerale

Testa dell’omero: orientata in alto, dietro ed all’interno è una sfera irregolare (diametro verticale più ampio di quello trasversale), dove il centro di curvatura non è un punto fisso ma una serie di punti allineati che formano una spirale.

La cavità glenoidea della scapola orientata in fuori, avanti ed alto è concava nei due lati ed è circondata dal cercine glenoideo, un anello fibro-cartilagineo che aumenta la superficie di contatto dell’omero.

Sia la testa omerale che la glena sono curve (ma non sferiche) con dimensioni diverse. L’articolazione gleno-omerale è un enartrosi, è l’articolazione più mobile del corpo umano. L’arto superiore riesce ad effettuare i movimenti su tutti i piani dello spazio. Ha un altissima mobilità a scapito della stabilità.

La stabilità articolare è data dalle strutture attive e passive.

Strutture attive:

  • Muscoli della cuffia dei rotatori
  • Tendine del capo lungo del bicipite (muscolo in contrazione)
  • Muscoli superficiali della spalla

Strutture passive:

  • Capsula articolare
  • Legamenti scapolo-omeraleanatomia della spalla - articolazione gleno-omerale

La capsula è rinforzata dai muscoli e dai tendini della cuffia dei rotatori: sovraspinato, sottospinato, piccolo rotondo e sottoscapolare che si fondono con la capsula. Proteggono l’articolazione attivamente quando questi muscoli si contraggono, dando stabilità meccanica rispettivamente in alto, in avanti e indietro. L’articolazione non è protetta inferiormente e nell’intervallo dei rotatori.

Anche il tendine del capo lungo del bicipite è un centratore della testa dell’omero sulla glena e stabilizza anteriormente la gleno-omerale.

Anche il capo lungo del tricipite si oppone alla traslazione inferiore della gleno-omerale, ma a differenza degli altri tendini (secondo alcuni autori) non si fonde con la capsula.

La capsula articolare è molto resistente e va dal cercine al collo dell’omero.

È rinforzata dai legamenti coraco-omerale, omerale trasverso e gleno-omerale diviso in tre fasci: superiori, medi e inferiori.

Articolazione sterno-claveare

È un’articolazione a sella con disco cartilagineo ed è l’unica articolazione che connette l’arto superiore allo scheletro.

Si muove su tre piani dello spazio, quello frontale, quello orizzontale; inoltre, ruota intorno al suo asse longitudinale (piano sagittale).

La stabilità è data solo da strutture passive: capsula e legamenti.

La capsula articolare è ispessita in avanti e indietro, ma poco forte in alto e basso è rinforzata dai legamenti sterno-clavicolari, questi limitano il movimento in senso anteroposteriore della clavicola.

Un disco articolare e i legamenti costo-clavicolare, sterno-clavicolare e interclavicolare aumentano la stabilità, contrastando la tendenza alla lussazione mediale.

I muscoli che muovono la clavicola, ma non stabilizzano l’articolazione perché non la attraversano, sono:

  • Sternocleidomastoideo
  • Fascio clavicolare del gran pettorale
  • Succlavio
  • Sternotiroideo
  • Sternoioideo

Spalla - Anatomia

Articolazione acromion-claveare

Le due facce articolari sono l’acromion con una faccetta antero-interna piana o lievemente concava orientata in avanti ed in alto; ed una faccetta articolare sulla clavicola orientata in basso, indietro e in dentro.

La stabilità articolare viene data dalle strutture attive (muscolo deltoide e muscoli fasci superiori del trapezio) e dalle strutture passive (capsula e legamenti).

L’articolazione acromion-claveare è costituita da una debole capsula rinforzata dai legamenti acromioclavicolari superiore ed inferiore.

  • Conoide: va dal processo coracoideo alla parte inferiore della clavicola;
  • Trapezoide: va dal processo coracoideo alla tuberosità della clavicola;
  • Legamento acromio-claveare: sovrasta la capsula rinforzandola.

I movimenti avvengono su tre piani dello spazio e sono tutti movimenti di rotazione.

Movimenti rotazionali di adattamento allineano in modo ottimale la scapola rispetto al torace.

Articolazione sotto-deltoidea

È una falsa articolazione, è composta dall’acromion, dal legamento coraco-acromiale, dalla borsa subacromiale e sottodeltoidea, dal muscolo e corrispettivo tendine del sovraspinato (SVSP).

Queste strutture creano un piano di scivolamento, detto subacromiale, del muscolo SVSP tra la parte inferiore dell’acromion e la parte superiore dell’omero.

Questo piano è fondamentale per una corretta meccanica del movimento della gleno-omerale.

Articolazione scapolo-toracica

È una falsa articolazione ed è costituita dalla faccia anteriore della scapola e dalla cassa toracica separate dal muscolo dentato anteriore. Il piano della scapola forma un angolo di 30° rispetto al piano frontale.

La stabilità è data dalle strutture attive: muscolo trapezio, romboidi, dentato anteriore ed elevatore della scapola.

La stabilità della scapola è data da un equilibrio di forze che agiscono sia a riposo che durante l’attività dell’arto superiore.

I movimenti della scapolo-toracica sono:

  • Elevazione e depressione (abbassamento) sul piano frontale.
  • Protrazione e retrazione (abduzione e adduzione) sul piano scapolare.
  • Rotazione superiore e inferiore intorno all’asse perpendicolare della scapola.

anatomia-della-spalla-articolazione-scapolo-toracica

Con il termine ritmo scapolo-omerale si intende l’unione e la sincronia dei movimenti dell’omero e della scapola durante la flessione e l’abduzione.

I movimenti che effettua la scapola sul torace permettono:

  1. Di mantenere la glena sempre orientata e centrata rispetto alla testa omerale durante i movimenti di quest’ultima.
  2. Permette di mantenere un rapporto ottimale di lunghezza-tensione dei muscoli abduttori: fasci medi del deltoide e SVSP.
  3. Aiuta a mantenere il volume nello spazio subacromiale.

Il rapporto tra i gradi di movimento della gleno-omerale e la scapotolo-toracica è 2:1, cioè ogni 2° di movimento della gleno-omerale la scapolo-toracica si muove di 1°.

Per essere più precisi, durante i primi 60° di flessione e i primi 30° di abduzione il movimento è a carico quasi completamente della gleno-omerale. Superati questi gradi la scapola accompagna il movimento. Gli ultimi gradi sono a carico della gleno-omerale e del movimento della colonna vertebrale.

Flessione

Durante la flessione, dai 90°, la capsula e i legamenti si tendono facendo ruotare internamente l’omero. I muscoli sottospinato e piccolo rotondo si attivano per contrapporsi a questa rotazione.

La forza esercitata dal dentato anteriore cresce uniformemente; anche l’azione del muscolo trapezio superiore cresce, ma non in maniera omogenea.

I muscoli romboidi si contraggono eccentricamente per controllare la rotazione superiore della scapola.

I muscoli sottospinato e sottoscapolare stabilizzano la testa dell’omero fino ai 150°, la loro azione si riduce progressivamente.

Abduzione

Nell’abduzione quando il braccio raggiunge i 90°, per arrivare all’elevazione completa l’omero deve ruotare esternamente per impedire alla grande tuberosità di urtare contro la glena e l’arco coraco-acromiale.

La forza esercitata dal muscolo trapezio superiore cresce uniformemente; mentre l’azione del dentato anteriore cresce, ma non in maniera omogenea.

I muscoli romboidi si contraggono eccentricamente per controllare la rotazione superiore della scapola.

I muscoli sottospinato e sottoscapolare stabilizzano la testa dell’omero fino ai 150°, la loro azione si riduce progressivamente. Rispetto alla flessione l’azione del sottoscapolare è minore.

Flessione e abduzione

Durante l’elevazione del braccio la componente di trazione verso l’alto del deltoide diminuisce ed aumenta la spinta dell’omero verso la glena.

L’azione del deltoide aumenta progressivamente fino a diventare massima ai 90° di abduzione e permane costante per tutto il resto del movimento.

Anche il sovraspinato interviene nei due movimenti ed esplica una forza maggiore del deltoide tra 0 e i 60°.

Spalla - Prevenzione, rieducazione e riatletizzazione

Attraverso questo video corso, apprenderai tutti i dettagli più specifici indispensabili quando dovrai impostare un programma di prevenzione, rieducazione e riatletizzazione della spalla.

Guarda anche gli altri complessi articolari:

Miglior-Libro-Ginnastica-in-Gravidanza-ATS
Scienza-in-Danza-Libro-Scienze-Motorie
Tennis-Libro-Scienze-Motorie
Giuseppe-Coratella-Libro
Nutrizione-Funzionale-Scienze-Motorie
Cadaver-Lab-Scienze-Motorie-2025
BFRT-Blood-Flow-restriction-Training-Italia

Articoli Correlati

Scienze-Motorie-Quotidiano-Il Giorno-Potere-segreto-alimenti

Il quotidiano “Il Giorno” racconta Istituto ATS e Giacomo Catalani: Scienza, Nutrizione, Sport e Benessere.

Domenica 4 maggio 2025, il quotidiano nazionale Il Giorno, ha dedicato un’intera pagina al Dott. Giacomo Catalani, figura di riferimento nel panorama editoriale e divulgativo italiano. L’articolo, firmato da Jessica Muller Castiglione e intitolato “I segreti del mangiar bene (e sano)”, esplora l’attività di Giacomo Catalani nella promozione della cultura scientifica della nutrizione e nel […]

L'immagine mostra due persone anziane che eseguono esercizi di stretching insieme, sorridendo e indossando abbigliamento sportivo. Entrambi sembrano godersi l'attività fisica, che è un esercizio delicato e salutare. Sullo sfondo, si intravede una finestra luminosa che suggerisce un ambiente sereno. In basso, c'è una scritta in italiano che recita: "DIABETE ED ESERCIZIO FISICO NELL’ANZIANO". A destra del testo, è visibile il logo di scienzemotorie.com.

Diabete ed esercizio fisico nell’anziano

L’invecchiamento della popolazione mondiale rappresenta una delle principali sfide sanitarie ed economiche del XXI secolo. Questo drastico cambiamento demografico pone l’accento sulla necessità di mantenere attivi gli anziani, sia dal punto di vista fisico che sociale. Il diabete mellito, una delle patologie croniche più diffuse in questa fascia di età, costituisce una sfida particolare, ma […]

L'immagine mostra tre persone anziane che praticano esercizi fisici in una palestra. Indossano abiti sportivi e sono impegnate in una sessione di ginnastica leggera o stretching, che sembra essere adatta alla loro età. Sullo sfondo, si vedono attrezzature da palestra come manubri colorati e una grande palla blu. In basso, c'è un testo che recita: "TUMORI ED ESERCIZIO FISICO NELL’ANZIANO" e il logo di Scienze Motorie

Tumori ed esercizio fisico nell’anziano

Il tumore rappresenta una delle principali sfide per la salute pubblica e il suo impatto è particolarmente evidente negli anziani. Con il progressivo invecchiamento demografico è fondamentale comprendere come mitigare i rischi associati al cancro e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Tra le strategie emergenti, l’esercizio fisico si dimostra uno strumento efficace sia […]

L'immagine mostra una donna anziana con un’espressione pensierosa o preoccupata, con la mano appoggiata sulla testa. Il suo sguardo sembra riflettere su una questione importante. Sullo sfondo, c'è un ambiente interno, con una pianta e una finestra che lasciano entrare la luce naturale. In basso, è presente un testo in italiano che recita "DISTURBI PSICHICI NELL’ANZIANO", seguito dal logo scienzemotorie.com

Disturbi psichici ed esercizi fisico nella terza età

L’invecchiamento della popolazione rappresenta una sfida per il presente e per il futuro. Tra i disturbi più diffusi nella terza età, è evidente un aumento di quelli psichici. Condizioni come depressione, ansia, disturbi del sonno e altri problematiche sono frequenti in questa fascia di età e hanno un impatto spesso devastante sulla qualità della vita. […]

Integrazione tra biomeccanica e sviluppo della forza per l’ottimizzazione della performance nel football americano

Integrazione tra biomeccanica e sviluppo della forza per l’ottimizzazione della performance nel football americano

Il football americano è uno degli sport più seguiti negli Stati Uniti, con oltre 70.000 atleti collegiali negli ultimi cinque anni. Negli ultimi tempi sta guadagnando popolarità anche in Europa, con 17 squadre nella European Football League e 12 team iscritti al campionato italiano di prima divisione. Spesso percepito come uno sport basato esclusivamente sulla […]

Logo ScienzeMotorie.com con barra di ricerca e filtri di ricerca del registro professionisti scienze motorie. appare la scritta 'Video Promozionale del Registro Scienze Motorie' e indirizzo web scienzemotorie.com

Lancio Campagna Video Promozionale del Registro Scienze Motorie

È stata ufficialmente lanciata la campagna video promozionale rivolta agli utenti. L’obiettivo è entrare in contatto con i professionisti delle Scienze Motorie attraverso il Registro Scienze Motorie. La missione di ScienzeMotorie.com è da sempre incentrata sulla valorizzazione delle Scienze Motorie. Sappiamo quanto essenziali siano per la qualità della vita, nello sport, per la longevità, per […]

Live Chat
assistance banner image
Whatsapp
Messenger
800.19.35.40