Gua-Sha®

Utilizzando la tecnica del Gua-Sha, l’operatore osserva la graduale comparsa di ecchimosi transitorie, che possono avere un colore che va dal rosso, al marrone, blu scuro, quasi nero. La ricerca scientifica non è ancora riuscita a spiegare con esattezza la funzione “biomeccanica” delle terapie manuali, ma è ragionevole ritenere che, la traduzione di forza e l’allungamento della fascia, provochino innervazione e ripristino di parte del tessuto connettivo. Ciò che distingue il Gua-Sha da altre tecniche manuali che includono pressione e allungamento fasciale sono sicuramente:

1. lo scorrimento unidirezionale con ripetizioni ravvicinate;
2. l’utilizzo prevalente lungo la muscolatura, in senso longitudinale;
3. la creazione di ecchimosi transitorie.

Proprio la creazione intenzionale di queste ecchimosi/petecchie è ciò che maggiormente caratterizza il Gua-Sha da altre tecniche.
In uno studio di Langevin e Huijing del 2009, viene asserito che il tessuto connettivo potrebbe in effetti rispondere alla direzione, così come per il carico di trazione, con l’allineamento dei fili di collagene in modo parallelo lungo la direzione dei carichi imposti.
Uno dei meccanismi attraverso i quali spiegare gli effetti della meccanotrasduzione del Gua-Sha è la formazione e rilascio di ossido nitrico (NO), che darebbe inizio a vasodilatazione e rilassamento della muscolatura liscia (Findley 2009; Hocking et al. 2008).
L’ossido nitrico è un mediatore endogeno della vasodilatazione con effetto anche su funzionalità delle piastrine, infiammazione e percezione del dolore. Aiuta inoltre a mantenere integra la mucosa gastrica, ad inibire l’aderenza dei leucociti all’endotelio e a riparare i danni provocati dai FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei), avendo un effetto protettivo sul tratto gastro-intestinale. Secondo Hancock e Rigger-Krugh (2008), l’ossido nitrico produrrebbe una notevole riduzione del dolore grazie all’aumento della circolazione, alla diminuzione dell’irritazione dei nervi e dell’infiammazione. Questo spiegherebbe quindi il meccanismo fisiologico del Gua-Sha: diminuzione del dolore locale e distale alla zona trattata. La medicina cinese, in passato, si è sempre basata su studi pratici e non su evidenze scientifiche, come invece si basa oggi la medicina moderna, per cui fino a pochi anni fa non si potevano avere delle evidenze sugli effetti di alcune forme di trattamento, come ad esempio il Gua-Sha. Dalla letteratura è emersa una cosa fondamentale: la diagnosi errata delle petecchie/ecchimosi transitorie dello Sha da parte di operatori non esperti del funzionamento del Gua-Sha.

Il lavoro che abbiamo condotto negli anni in ATS e che ci ha portato alla pubblicazione di questo libro, ha coniugato ancora una volta la prospettiva delle più moderne tecniche manuali integrate con la stimolazione dell’organismo attraverso le pratiche della medicina tradizionale. Si tratta di un livello di conoscenza tanto articolato quanto approfondito, che permette ai terapisti e agli operatori della salute e dello sport, di comprendere i meccanismi più sofisticati di funzionamento dell’organismo umano. In questo libro, in tutto il percorso didattico presentato da ATS in presenza e attraverso la video formazione, si passa dall’analisi strutturale agli eventi ad essa connessa, fino alla risoluzione delle stasi in ottica energetica. Il fine è sempre il miglioramento della condizione della persona.