Resistenza della colonna vertebrale

Illustrazione della colonna vertebrale colpita da una palla demolitrice, con effetto di rottura, accompagnata dal testo "Resistenza della Colonna Vertebrale" e dal logo di Scienze Motorie.
23 febbraio 2022

Una delle regole base che esiste nel mondo dello sport, e del movimento in generale, è che per evitare di sovraccaricare troppo la colonna vertebrale occorre conservare le curve fisiologiche il più possibile, durante l’esecuzione dei vari gesti.

Esiste una formula che molte persone hanno letto sui libri o studiato all’università che serve a calcolare la resistenza del rachide:

R= N2 + 1

Dove per N si intende il numero di curve mobili della colonna vertebrale. Questo significa che in presenza di 3 curve la resistenza sarà di 10 mentre, con una curva in meno, il risultato sarà dimezzato.

Su questo presupposto si basano correzioni tecniche, consigli pratici, analisi del movimento, ecc. di molti trainer, preparatori atletici e quant’altro. Il problema è che tutto questo è assolutamente sbagliato.

colonna vertebrale

Dove nasce questa formula?

In ambito scientifico si dice sempre che ogni affermazione richiede delle prove in grado di confermarla, e che affermazioni sensazionali richiedono prove sensazionali. A questo punto si dovrebbero citare degli studi che dimostrino l’inefficacia di quella formula, tanto cara ed utilizzata da ogni esperto del movimento.

In realtà la questione è differente: è chi ha teorizzato quel calcolo che dovrebbe dimostrare quale attinenza esiste con la colonna vertebrale. Da dove è nata quella formula? Quali studi sono stati fatti per arrivare a quel punto? Il risultato che ne deriva rappresenta dei kg? Degli Newton? In base a cosa il numero delle curve va espresso al quadrato e perché bisogna aggiungere una unità? Con quella formula si calcola la resistenza a cosa? Al carico assiale, all’instabilità, alle rotazioni?

La grande popolarità di questa formula nasce dal fatto che è stata pubblicata all’interno del cosiddetto Kapandji: un testo che è stato di riferimento, per anni, nel campo del movimento. Se però si vanno a cercarne le fonti per capire come si è arrivati a quel calcolo non si troveranno studi, o indicazioni, di alcun tipo.

Fisica di base

Per venire a capo di questo enigma bisogna andare ad indagare nella fisica di base, e più precisamente nel carico critico euleriano per la teoria della trave elastica: una serie di formule che servono a calcolare come si deforma una trave quando soggetta ad un carico di punta, prima che questa si rompa.

Senza scendere eccessivamente nei dettagli, quello che è stato fatto da Kapandji, è semplificare il calcolo originale ipotizzando che la trave (nel nostro caso la colonna) avesse un vincolo di incastro alla base, tagliare la parte costante della formula e mantenere solo la variabile (che viene riportata come N) associandola al numero delle curve mobili.

In questo modo, dopo una serie di approssimazioni attuate senza alcun dato a supporto, è nata la formula che tutti conoscono.

La formula è comunque affidabile?

Senza andare a scomodare Eulero, si può affrontare la questione con una logica talmente semplice e banale da rendere incredibile il fatto che un calcolo simile sia stato studiato e divulgato, con tanta credibilità, fino ad oggi.

Esistono molti motivi per i quali non ha alcun senso usare quella formula. Ne elenchiamo alcuni.

colonna vertebrale

Tipologia delle curve

Nel calcolo, con la lettera N, si intendono indistintamente le 3 curve mobili del rachide: perdere una curva vorrebbe dire passare da una resistenza 10, ad una resistenza 5. Il problema è che questo vale per qualsiasi tipo di curva. Cioè: perdere la lordosi cervicale sarebbe equiparabile alla perdita della lordosi lombare. Perdere totalmente la cifosi dorsale porterebbe allo stesso identico risultato rispetto ad una rettilineizzazione del tratto cervicale.

Qualità delle curve

La formula indica semplicemente il numero di curve ma non vi è nessuna specifica riguardo ai requisiti che queste devono presentare. L’unica variabile da inserire nel calcolo è N. Ciò significa che avere delle curve eccessivamente sviluppate, poco sviluppate o nella norma, porta esattamente allo stesso risultato.

Vincoli

Nel calcolo la colonna vertebrale viene considerata come una struttura a sé stante ma questo è profondamente sbagliato. La presenza delle coste, del bacino, delle scapole, dei muscoli, dei legamenti, ecc. rappresentano un insieme di vincoli in grado di dissipare, veicolare e scaricare le varie forze in gioco. Non si può pensare di calcolare la resistenza della colonna senza considerare il contesto nella quale è inserita. Nel caso in cui si voglia fare un ragionamento del tutto teorico, pensando al rachide a sé stante, come se fosse una struttura separata dal resto del corpo, si incappa in due problemi:

  1. Questo calcolo sarebbe totalmente inapplicabile alla realtà, proprio perché la colonna vertebrale non si troverà mai in una situazione di totale isolamento.
  2. Se si eliminano tutte le strutture con le quali collabora, la colonna, non riesce a trovare una propria stabilità. Appare quindi molto relativo una formula utile a calcolare la resistenza di una struttura che non è in grado di rimanere in equilibrio in maniera autonoma.

colonna vertebrale

Dimensioni

Ogni singola vertebra del rachide ha una struttura differente rispetto alle altre. Questo significa che alcune saranno più voluminose, e con un diametro maggiore, rispetto ad altre: dovendo sorreggere l’intero peso del busto le vertebre lombari hanno una struttura decisamente diversa rispetto a quelle cervicali. Nella formula questo però non viene preso in considerazione, ipotizzando che tutte le vertebre del rachide abbiano lo stessi valore.

Contesto

Calcolare le curve della colonna vertebrale senza esaminare i muscoli con i quali questa interagisce, la qualità dei movimenti che è in grado di compiere, i possibili compensi presenti nella quotidianità, ecc. risulta quantomeno approssimativo. È infatti possibile trovare persone con tutte e 3 le curve intatte ma con grandi problematiche motorie, infiammazioni e dolori vari. Allo stesso modo è possibile notare soggetti con delle rettineilizzazioni del rachide che non presentano dolori né alcun tipo di disfunzione del movimento.

Importanza delle curve

A oggi, in letteratura, non esistono prove a sostegno che mantenere le curve fisiologiche preservi da dolori o problematiche varie. Non ci sono evidenze in grado di dimostrare che perdere la curva lombare, in vari movimenti, sia la sola ed unica causa scatenante del dolore, di lombalgie, di ernie, ecc.

Si potrebbe continuare a lungo nell’evidenziare le enormi falle, logiche e non solo, di quella formula. Il problema, infatti, non è dimostrarne l’inaffidabilità ma riuscire a trovare delle prove che la rendano efficace ed utilizzabile.

Purtroppo capita molto spesso di affidarsi a nozioni, teorie e concetti solo per il fatto che risultano popolari e generalmente accettati. Il primo passo per un professionista, specialmente di un ramo in continua evoluzione come quello delle scienze motorie, è quello di verificare ogni fonte ed ogni voce, per capire se ciò che sta facendo risulta ancora attuale ed efficace.

Miglior-Libro-Ginnastica-in-Gravidanza-ATS
Scienza-in-Danza-Libro-Scienze-Motorie
Tennis-Libro-Scienze-Motorie
Giuseppe-Coratella-Libro
Nutrizione-Funzionale-Scienze-Motorie
Cadaver-Lab-Scienze-Motorie-2025
BFRT-Blood-Flow-restriction-Training-Italia

Articoli Correlati

Parte inferiore del corpo di una persona che allaccia le scarpe da ginnastica vicino al mare con una borraccia blu.

Integratori di Elettroliti e Resistenza

Integratori di Elettroliti popolari Secondo i ricercatori della Stanford University School of Medicine e i loro collaboratori, non si può fare affidamento sugli integratori di elettroliti popolari con i corridori di resistenza. Piuttosto, i ricercatori hanno scoperto che con distanze di allenamento più lunghe, la minore massa corporea e l’evitamento dell’iperidratazione sono fattori più importanti […]

Tre figure di donna che mostrano postura scorretta, intermedia e corretta, con logo Scienze Motorie.

Importanza di una Buona Postura

Qual è la buona postura comunque e perché è così importante? Fondamentalmente la postura si riferisce all’allineamento e al posizionamento del corpo rispetto alla forza gravitazionale, che è sempre presente. “Stai diritto!”, “Non ciondolare!” Sono sicuro che abbiamo tutti sentito queste parole più di una volta da nostra madre quando eravamo ancora piccoli. E la […]

Bambini che eseguono esercizi di stretching su tappetini colorati in palestra, seguiti da un istruttore, con attrezzature sportive sullo sfondo.

Perchè i bambini DEVONO fare esercizio fisico?

L’obiettivo del programma di fitness e di esercizio dei bambini è quello di promuovere l’idea che l’esercizio fisico e la forma fisica non siano solo divertenti ma importanti per la loro salute e benessere. Nonché per instillare un amore permanente per l’attività fisica. La ricerca ha dimostrato che i bambini e i giovani che incorporano […]

Integrazione tra biomeccanica e sviluppo della forza per l’ottimizzazione della performance nel football americano

Integrazione tra biomeccanica e sviluppo della forza per l’ottimizzazione della performance nel football americano

Il football americano è uno degli sport più seguiti negli Stati Uniti, con oltre 70.000 atleti collegiali negli ultimi cinque anni. Negli ultimi tempi sta guadagnando popolarità anche in Europa, con 17 squadre nella European Football League e 12 team iscritti al campionato italiano di prima divisione. Spesso percepito come uno sport basato esclusivamente sulla […]

Selezione di alimenti ricchi di carboidrati con logo di scienzemotorie.com in basso a destra.

Come usare i carboidrati per la performance migliore

Per gli atleti di resistenza i carboidrati sono fondamentali per le massime prestazioni. Se vuoi andare veloce, devi avere zucchero a bordo. Che tu abbia una grande giornata di allenamento o un evento, questi consigli sulla nutrizione dei carboidrati ti aiuteranno. Carboidrati e Glucosio È difficile sottovalutare l’importanza del glucosio per le prestazioni aerobiche. Questo […]

Donna che esegue una flessione sulle braccia in palestra con auricolari.

Come usare la musica per l’allenamento?

Ogni atleta ha allenamenti duri che lo mettono spesso molto vicino al limite delle sue possibilità. A volte tutto ciò di cui ha bisogno per arrivare a quel traguardo che si è imposto è una motivazione in più. Questa motivazione in più potrebbe essere più facile da trovare di quanto si pensi. Si può aumentare […]

Live Chat
assistance banner image
Whatsapp
Messenger
800.19.35.40