Romeo Cuturi

PERCORSO:
Romeo Cuturi dopo il diploma ha svolto molti lavori saltuari i cui guadagni li ha sempre investiti per studiare all’università. Così riesce a laurearsi in Scienze Motorie e Sport e tre anni dopo anche in Fisioterapia.

Dopo l’università Romeo Cuturi continua la sua formazione approfondendo materie come l’osteopatia, il kinesiotaping e le disfunzioni del sistema di movimento. Entra quindi nel mondo della riabilitazione e qui comincia a fare esperienze in situazioni e contesti lavorativi molto diversi tra loro (asl, terapie domiciliari, studi professionali, centri medici ambulatoriali).

Dopo queste esperienze riesce a unire le sue grandi passioni, la riabilitazione e la danza, quando l’Accademia Kataklò di Giulia Staccioli gli permette di svolgere un lavoro di ricerca sulla lombalgia dei tersicorei. Fu questa prima esperienza a fargli capire quanto fosse forte il desiderio di continuare il lavoro e lo studio lungo questa strada.

Da qualche anno Romeo Cuturi ha il piacere e la fortuna di lavorare come preparatore atletico e fisioterapista per la scuola di ballo dell’Accademia del Teatro Alla Scala.

Nel 2018 ha lanciato SID – Scienza In Danza: il primo video canale italiano interamente dedicato alle evidenze scientifiche applicate alla danza.

Giacomo Catalani:
“Quanto incide la passione nella qualità del tuo lavoro?”

Romeo Cuturi:
“Se dovessi fare il preparatore di rugby, a parte che oggi non avrei le competenze, non avrei quella gioia al mattino quando mi preparo per una giornata di lavoro.

Giacomo Catalani:
“Dove hai iniziato il tuo percorso nella danza?”

Romeo Cuturi:
“Ho iniziato come amatore, nei cosiddetti “balli sociali”, studiando il latino americano e il tango argentino che è in questo momento una mia grandissima passione. Solo in un secondo momento sono approdato alla danza classica che, insieme al tango, è la disciplina che più mi prende il cuore.

È iniziato tutto durante le medie, finivo di studiare e mi mettevo subito a provare. Ricordo i momenti in cui mi chiudevo in camera e davanti allo specchio provavo a ruotare o fare nuovi passi. Rimanere attaccato a questa mia grande passione giovanile è determinante per tutto quello che ho ottenuto.”

Giacomo Catalani:
“Qual è la storia che ti ha portato a collaborare con il teatro della Scala di Milano?”

Romeo Cuturi:
“Da qualche anno ho il piacere e la fortuna di lavorare come preparatore atletico e fisioterapista per la scuola di ballo dell’Accademia del Teatro La Scala. Faccio parte di un équipe medica di grande livello e devo dire che è un ambiente in cui si cresce costantemente e in cui si punta costantemente all’eccellenza.

Giacomo Catalani:
“Cosa stai portando all’interno di questo contesto per migliorare le prestazioni dei ballerini?”

Romeo Cuturi:

“Il ballerino quando si esprime pone al centro della sua attenzione le caratteristiche artistiche, l’espressività e l’eleganza dei suoi gesti. Molto spesso però ci sono situazioni in cui la possibilità di eseguire un salto più in alto anche solo di 1 o 2 centimetri può permettere di dare a quel gesto l’eleganza che si sta ricercando. In un esempio come questo quindi bisogna lavorare sulla forza esplosiva degli arti inferiori.

La preparazione atletica di nicchia, settorializzata e studiata, fa si che le capacità motoria di quella disciplina vengano potenziate e siano il substrato di una performance artistica perché quando il ballerino è in grado di saltare di più o di avere un equilibrio maggiore, grazie alla preparazione specifica, la differenza è molto grande.”

Giacomo Catalani:
“Come interagisci con i ballerini come fisioterapista?”

Romeo Cuturi:
“Diciamo che da fisioterapista c’è da fare una grande premessa, ovvero che chi ha competenze nella danza e fa il fisioterapista ha un vantaggio innegabile perché ha un lessico in comune e questo fa spesso tutta la differenza del mondo. Fare delle valutazioni biomeccaniche dopo un infortunio, ma utilizzando la terminologia dei ballerini rende tutto più facile, immediato ed efficace. L’empatia iniziale è determinante e quindi avere competenze nella danza credo sia un aspetto fondamentale per lavorare bene in questo ambito.

Nella prima fase dell’infortunio il lavoro è molto paragonabile con quello fatto in ogni tipo di sport, molto diverso invece quando c’è da riportare il ballerino dall’ambulatorio alla sala con la serenità di non infortunarsi più. Qui è necessario conoscere benissimo la disciplina e tutte le peculiarità che i movimenti di questa attività possiedono.

l ballerino viene seguito dal momento dell’infortunio fino al completo recupero fisico.

Nella prima fase viene eseguito il programma riabilitativo. Si prosegue col danzatore nel lavoro personalizzato con la rieducazione del gesto tecnico specifico e con la riatletizzazione. Il percorso di recupero si conclude con la ripresa del lavoro in sala in totale sicurezza.”

Giacomo Catalani:
“Come è nato il progetto di SID, Scienza in Danza?”

Romeo Cuturi:
“Il progetto è recente. SID nasce come il primo canale in Italia interamente dedicato alle evidenze scientifiche applicate al mondo della danza. Questo è il valore che ho voluto dare al canale.

Come nasce? In un periodo in cui facevo preparazione e riabilitazione nelle scuole di danza capitava molto spesso che i ragazzi mi facessero delle domande durante gli allenamenti. Questa cosa è andata aumentando e visto che mi rendevo conto che rispondevo a decine di domande ogni giorno in maniera analogica, ho pensato che potevo essere utile anche a persone lontano da me perché ce ne sono molte che vivono in questo mondo e che possono avere le medesime domande dei ragazzi che vedo ogni giorno.

A quel punto ho deciso di mettere tutta la mia esperienza dentro un contenitore, cercando di coinvolgere anche altri professionisti che infatti stanno condividendo con me lo sviluppo di questo canale. Abbiamo inizialmente scritto molti articoli poi abbiamo pensato di utilizzare lo strumento del video che oggi è sicuramente quello che meglio di altri può ottenere i risultati che ci prefiggiamo.”

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